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La meglio gioventù

Opinioni presenti: 244
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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Delusione e rabbia

(1/10) Voto 1di 10

Avevo attese considerevoli nei riguardi di questo film, per via del premio conseguito a Cannes, per via di tante critiche entusiaste di stimatissimi recensori, per i temi affrontati. Non l'ho visto al cinema, me lo sono registrato alla TV per potermelo guardare senza interruzioni pubblicitarie. Ma la delusione è stata assai maggiore di quella che si prova quando per qualsiasi motivo si nutrono aspettative sproporzionate. Ed alla fine accanto alla delusione ho sentito montare una vera e propria rabbia. A mio modo di vedere si tratta di una vera e propria "bufala" che è stato esaltato soltanto per un malinteso spirito di "appartenenza". La recitazione - salvo quella di Lo Cascio, appena decente - fa veramente pena, anche se gli attori meritano tutta l'indulgenza possibile in considerazione della sceneggiatura pietosa cui erano vincolati. In dialoghi spesso sono del tutto implausibili: si parla come i famosi libri stampati male. Il familismo italiano tipico dilaga come una melassa appiccicosa, al punto di far concentrare in un'unica famiglia tutti i personaggi - più esattamente, tutti gli stereotipi, quasi le machere - dell'epoca: il poliziotto, la quasi brigatista, il contestatore un po' hippy, la magistrata, l'integrato, ecc. ecc., con tanti saluti per la credibilità della vicenda. I fatti vengono rappresentati in termini che definire agiografici è indebitamente generoso. Il suicidio di uno dei protagonisti - che rimane immotivato, a meno di non considerarlo motivato perché si sta parlando di un disturbato e si sa che i disturbati spesso si suicidano - è rappresentato, materialmente, in modo risibile, con un balzo leggiadro dal balcone commisurato alla prestanza fisica del personaggio, che suona insulto a tutti i suicidi... I più vieti luoghi comuni si sprecano a man bassa, a cominciare da quelli sulle nordiche bellezze avide di fast sex a fronte del fascino del maschietto latino. E' stata sprecata un'occasione superba per rivisitare fasi importanti e critiche della nostra storia recente. E tanti elogi smisurati non riescono a darmi altro che la misura di quanto si è finiti "in basso" se, evidentemente, a causa del "revisionismo" che imperversa, si ritiene di dover esaltare questo lavoro, espressione tipica delle buone intenzioni di cui è lastricata, come si dice, la strada per l'inferno. Di qui, sicuramente, il senso di rabbia che ha accompagnato la mia delusione.



Carlo, 71 anni, Scansano (GR).




Intenso, malinconico, esplicativo

(9/10) Voto 9di 10

Negli anni '60 ero un'adolescente di 16 anni piena di aspettative e quanto avveniva intorno non mi suscitava ancora quella rabbia, impotenza e dolore che avrei sentito poi in maniera crescente, accadimento dopo accadimento, negli anni seguenti. Questo film mi ha fatto rivivere tutto. Ha ben reso l'atmosfera, lo smarrimento di una generazione non preparata a quanto accadeva, alla trasformazione di un mondo. Mi ha fatto capire anche la forza dell'accettazione e del perdono e, come dice Nicola alla figlia Sara, della generosità. Però io non sono MAI riuscita a capire ed ancora oggi non capisco come si sia riusciti a perdonare dei personaggi(e non faccio nomi) che hanno ispirato delle stragi, in nome di un'ideologia che poteva essere anche nascere da giusti sentimenti e risentimenti sociali ma che, mai e poi mai, avrebbe dovuto generare quello che ha provocato. Mi piacerebbe che mi venisse detto qualcosa in merito da chi non la pensa come me. Ormai sono anziana e penso che non avrò tempo di leggere quanto si scriverà in futuro con un revisionismo più obiettivo -cioè quando saranno scomparsi tutti i protagonisti - sui tragici fatti passati. Tornando al film: bravissimo Alessio Boni (come in "Viaggio segreto")e mi auguro che qualche regista internazionale se ne accorga anche perché, oltre che bravo, è gradevolissimo e mi sembra una persona normale che esercita il mestiere di attore per amore e da vero professionista. Bravo, come sempre, Luigi Lo Cascio; bravini gli altri. Però il finale mi è sembrato rappresentato in modo troppo esplicativo; sarebbe bastato uno sguardo più intenso, un lento avvicinarsi e...si sarebbe capito tutto (Alessio Boni-Matteo benedicente fra i due ce lo potevamo risparmiare).



clara, 69 anni, Napoli (NA).




grazie

(10/10) Voto 10di 10

vorrei sepmplicemente dire che questo film mi ha permesso di rivivere la mia gioventù, la "meglio gioventù". Bellissimo, profondo: c'ero anch'io, sì ero proprio lì, lì nel film. Mi avete visto? No. Perchè in realtà ero a casa a guardarlo ma trent'anni fa ero lì, e c'erano molti di voi. Anche te che stai leggendo ora. anche un giovane c'era, ci sarà. Speriamo di rimanere di nuovo affascinata così, guardando la tele od i film al cinema. Speriamo che la storia venga insegnata anche così, venga vissuta anche così, da tanti piccoli grandi Matteo e Nicola



GraziaMammona, 60 anni, Montecatini terme (PT).




che film strepitoso

(9/10) Voto 9di 10

Amo molto il cinema e pur non ritenendomi una critica cinematografica di "professione" trovo questo film decisamente interessante. Recitato magnificamente, cosa non trascurabile, ben diretto ed in grado di.emozionare. A tutti quei commentatori che hanno inteso stroncarlo dico: Ma avete idea di quali siano i brutti film? Come si fa a dire che i protagonisti non sapevano recitare? Semplicemente assurde le Vs critiche



Donatella, 59 anni, D'Amico (MI).




Porta sf**a

(2/10) Voto 2di 10

Film non solo 'comunista' e finanziato con soldi pubblici, ma che non ha neppure le pa**e per dichiarare esplicitamente le sue simpatie per i terroristi.Chi ha vissuto quegli anni (400 morti e più di 5000 condannati ormai tutti fuori dal carcere!) trova insopportabili queste oprazioni di 'razionalizzazione'. Attori di una totale inespressività, soprattutto i due protagononisti maschili. Rientrta in quel filone di cinema finanziato, che se affidato alle leggi del mercato vero, non troverebbe che pochissimi spettatori e quindi nessun imprenditore di cinema disposto a metterci i 'propri' soldi. Grazie.



B., 59 anni, Torino (TO).





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