Una coppia di borghesi britannici in crisi si reca in Italia per vendere una villa ereditata da uno zio. Arrivati a Napoli, i due si rendono conto di essere come due estrani, di non conoscere più nulla l'uno dell'altra. La donna, Cathrine, confessa al marito, Alex, di avere amato un poeta prima di lui, l'uomo mostra l'assoluta indifferenza verso la moglie. I due , quindi, si separano e compiono due diversi percorsi della realtà che li circonda: Alex si reca a Capri con l'intenzione di divrtirsi con gli amici, la donna intraprende un pellegrinaggio romantico visitando i luoghi cantati dal suo poeta. Durante i loro viaggi interiori, si renderanno conto della brevità della vita e del legame che unisce i vivi ai morti. Malgrado la presa di coscienza della precarietà dell'esistenza, il loro egoismo li spingerà a prendere la decisione di divorziare. Ma alla fine, in una delle scene più belle di tutta la storia del cinema, dopo aver rischiato di perdersi tra la folla di una processione, mentre la gente griderà al miracolo i due si abbraccerano e si renderanno conto di aver sbagliato tutto. Rossellini da vita, con la sua macchina da presa , all'impalpabile, esplora il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, riesce a rendere visibile l'invisibile e a trasmettere il senso del tempo che scorre e della Storia che si consuma. Più che un film sull'alienazione borghese, un'opera che ci costringe a guardare in faccia la realtà dell'esistenza.Capolavoro.