Anche se molte favole africane recano il mitema del piccolo salvatore, questa di Kirikù mi sembra appena bagnata nell'oro primordiale africano (che costituisce per noi occidentali ed europei un altro mitema). Di veramente africano e 'primitivo' vi sussistono la relazione dell'avunculato che lega il nipotino Kirikù allo zio materno,unico maschio superstite (e deciso), il canto sciamanico che richiama in vita il piccolo eroe, attraverso la litania dei pregi e dei difetti, ossia gli aspetti peculiari dell'identità personale, e le affascinanti musiche di Youssou N'Dour. Il rimanente risente della matrice culturale occidentale. Prima fra tutte Karabà, la mangiatrice d'uomini ,la cattiva Circe d'Africa che però ha subito la più infamante delle cattiverie, lo stupro: nel cartoon reso con la metafora della spina proditoriamente conficcata a tergo, ma il Saggio dice chiaramente quanto ella intensamente soffrì per il male inflittole dai maschi del villaggio (così mostrano i fotogrammi). E il Male ontologico ,come nella tradizione biblica, ancora una volta è impersonato da una donna! Karabà è dunque la reietta, la diversa,la disonorata, colei che il villaggio ha escluso come un capro espiatorio. E' ancora il Saggio , il grande patriarca a rimettere a posto le cose, alla fine: Karabà espia la sua "colpa" con le nozze, è riammessa nel villaggio e finalmente tornano gli uomini. Torna quindi il "buon governo" del padre contro la 'pazzia' delle femmine. Anche Kirikù è fortemente in debito con eroi occidentali: con Eracle ,ad esempio, il noto eroe greco che ebbe spesso a che fare con femmine (anche se divine) cavandosela sempre egregiamente ,fin dalla culla; con Odisseo, per quella sua peripezia nell'acqua salvifica e lustrale e per quel suo ridurre al proprio potere la Strega con la proposta di nozze, lui bambino. Mi sembra , a questo punto, e con tutta la buona volontà del pur eccellente regista, che di primitiva purezza africana ce ne sia ben poca. C'è invece la malcelata intenzione di far prevalere l'eterno maschilismo, di costringere entro lacci istituzionali gli affetti e la volontà ,specie se femminile, il tutto nella stupenda cornice falsafricana, ricca di colori ed inneggiante al mito del buon selvaggio.
Il film a livello grafico è bello e particolare, il problema è la leggenda originale da cui è tratto che contiene un passaggio non armonizzabile con l'attualità educativa: il bambino Kiriku chiede di essere baciato dalla strega Karaba per "guarirla" e in virtù di questo bacio egli diventa uomo e la sposa. Purtroppo questa parte del racconto la trovo difficilmente gestibile con la visione del film, anzi se devo dirla tutta la trovo disturbante.
E' un problema di molte fiabe anche occidentali (Barbablù che sgozza le mogli, la sirenetta che si lascia morire per amore di un uomo che l'ha tradita, l'orco di pollicino che mangia le sue stesse figlie, etc.). Bisogna decidere se variarle o se tenerle fedeli all'originale, operazione quest'ultima corretta per un adulto dal punto di vista letterario, ma discutibile per un bambino dal punto di vista educativo.
un film affascinante ,semplice,dai colori forti e dai disegni splendidi.Fruibile da tutti e lontano dalla abusata grafica disneiana.Un richiamo alla terra e alla natura e al coraggio.Un film da far vedere ai bambini.
Questo film mi è piaciuto molto per diverse ragioni.
Una è la grafica, molto piacevole, apparentemente semplice ma in realtà sofisticata, tale da far sfigurare i "plasticosi" cartoons disneyani richiamandosi alla tradizione figurativa africana.
L'altra ragione è la trama, anch'essa semplice ma molto bella, che potrebbe essere quella di una vera leggenda africana, anche se ho letto che è stata creata dal regista (questo è ovviamente un merito in più per lui).
E infine la musica di Youssou N'Dour: c'è solo quando è necessaria per la trama, ma è gradevole e perfettamente intonata al film.
In definitiva, per me questo film è da vedere.
non capisco perchè abbia un voto così basso...forse troppa gente che non ha capito cosa ha visto..a parer mio questo film è delizioso, dolce, commovente, ricco di forza, la forza dell'amore, quello familiare, romantico, l'amore che ci guida in tutte le cose, kirikù è un piccolo tenero cucciolo d'uomo che rappresenta come l'innocenza possa sconfiggere il male grazie all'amore, al di là di ogni pregiudizio.