Forse deluderà gli amanti dello splatter come me.. tuttavia mi è piaciuto vedere un film che è sicuramente del genere ma in cui i personaggi non passano tutto il tempo attenti a solo non non farsi spolpare vivi e a scappare dal mostro di turno e in cui,per una volta tanto,non pensano solo a sopravvivere ma anche chiedersi il perchè devono farlo. qualcuno penserà che sarà un parere mieloso, ma mi ha lasciato una bella sensazione dopo che lo visto!
Da non perdere!!!!!
se amate il genere (zombie o resident evil) non dovete perderlo...
realizzato interamente in digitale, un perfetto concorrente alle produzioni usa. la scena iniziale ricorda un pochino vanilla sky, anche se in un contesto del tutto diverso, quest'ultima rende molto bene l'idea di un uomo che dopo il "risveglio" cerchi confusionalmente un passato che è stato spazzato via da un presente del "assente"
buona visione.... e
buona ricerca (insieme a jim il protagonista) dell'assurdo presente!!!1
Come da soggetto il film è una sola totale. Il regista ha seguito una sceneggiatura o improvvisava? Ne ho bisti di film ma questo è uno dei peggiori in assoluto.
Non riesco a capire come sia potuto piacere (e nello stesso tempo lo capisco benissimo) questo film insulso, anemico, senza alcuno spessore... Manca di un doveroso approccio filosofico, e si limita invece ad esprimere concetti beceri in dialoghi di una banalità senza fondo. D'altronde non riesce neanche a centrare gli obiettivi che si era proposti: rendere il fascino macabro ed irresistibile di una Londra imrovvisamente e tragicamente deserta (la città viene invece scrutata con occhio vacillante, senza profondità e senza poesia); far percepire l'angoscia del protagonista, che il risveglio dal coma ha catapultato in un mondo permeato d'una densa minaccia di malattia e di morte (il passaggio è invece - incredibilmente - vissuto senza traumi); raccontare l'ancestrale, insopprimible, animalesca brama di sopravvivenza, che subito diventa, invece, un facile pretesto per le scene di azione (peraltro girate male, come tutto il film: sembra proprio che la videocamera a spalla sia prerogativa esclusiva di von Trier). L'unico spunto interessante è che per i protagonisti il vero pericolo sia costituito da altri superstiti piuttosto che dai cosiddetti "infetti" (dunque la vera malattia non è l'epidemia, quanto l'assurda convinzione di essere leggittimati a praticare l'ingiustizia ai fini della propria sopravvivenza). Ma, inutile dirlo, neanche questo spunto è sviluppato a dovere.
Dopo l'apprezzabile esordio in Piccoli omicidi tra amici e un film ai limiti del Kitsch ma a suo modo geniale (Trainspotting) Danny Boyle ha commesso solo passi falsi, ma questo è davvero l'episodio peggiore della sua carriera. Imperdonabile.
Questo film, benchè abbastanza banale, mi è piaciuto molto perchè ci sono delle immagini veramente mozzafiato.
bella la scelta dei colori, belli i movimenti della telecamera, belle le ambientazioni, la londra deserta è veramente spettacolare.
tuttosommato un gran film, forse un po lento ma molto, molto piacevole.