...a vedere questo film persino al cinema e a non mettere la mia opinione? L'ho rivisto in tele l'altra sera, a Riccione, l'hanno dato ad un'ora scandalosa...
Il film e' secondo il mio modesto parere uno dei più belli italiani degli ultimi tempi,un vero manifesto non tanto al punk, a parte ovviamente la solita iconografia crestecolorate-anfibi quanto piuttosto al gretto moralismo borghese contro cui si battono gli Anto'.
Il film oscilla sempre tra la risatina facile e la scena surreale e beffarda, mitica credo la scena del viaggio in treno di ritorno in cui Anto lu purk vede persone semplici, che hanno deciso nella vita di non combattere e di vivere serenamente, che piange e capisce che vedere lo schifo del mondo porta una sofferenza atroce.
La contrapposizione tra guerra personale-guerra del golfo è qualcosa di veramente ben architettato, in alcuni punti sembrava persino un film americano..gli attori poi nella loro (è ovvio) non perfetta recitazione aggiungono quel tocco di rustico, di grezzo che rende proprio bene.
Forse un pò lasciato andare il finale, ma comunque un filmone, davvero. Brava la Orioli, anche se marginale, ma comunque un lavoro che ci sta dentro.
Dissacrante e disulluso,questo film "riconia" il concetto di Punk, niente sguane alla sex pistols, ma spiccata attitudine sociale da parte di 4 disadattati.è cosi il mondo di 4 punk di Montesilvano, scandito da rabbia, insoddisfazione, ed incomprensione verso una vita soffocante
che fare allora?viaggiare. prima a Bologna(rimettendoci una gamba) e poi ad Dam per scoprire che andando via da un posto, non si scappa da se stessi.ma alla fine sarà il momento della stagione dell'amore?
memorabile, lo sketch di Chi la visto? dove irrompono Antò Lu purk ed Antò lu Zombie, con 4 parole distruggono a mitragliate la società
La guerra degli Antò è un film che rispecchia il modo di essere di molti ragazzi che vivono in realtà come quella deli antò dove tutto è basato sullo show estivo(vedi scena finale del film)dove tutto è basato sulle apparenze,dove l'unico modo per ampliare i propri orizzonti è proprio quello di fuggire,e di trovare altrove la propria dimenzione!
Premesso di aver visto e rivisto questo film oltre ad aver letto il libro, penso sia troppo semplicistico considerarlo un film solo sul fenomeno punk o sul disagio giovanile.A mio giudizio trattasi del perfetto ritratto di un'identità culturale, quella Adriatica, troppo spesso ammaliata dallo spettacolo delle apparenze...lo stesso spettacolo che spinse Narciso nell' acqua.Penso che chiunque di voi riesca a guardare "oltre" l'apparenza, almeno una volta nella vita debba essersi sentito Antò.I grandi ideali nascono nell'adoloscenza e non muoiono mai...l'adolescenza dura tutta la vita. Un film che consiglio soprattutto a coloro i quali hanno come unico problema il vestito di tendenza o scegliere quale discoteca della costa alienerà il loro week-end.