Che dire? se guardo agli attuali film italiani "seri", tutti lacrimucce e drammoni familiari, mi viene una tristezza... Sì, perchè 'La grande abbuffata' è un vero capolavoro, l'allegoria della vita borghese che si avvita su se stessa, si rinchiude in una prigione di pochi metri quadri e butta via la chiave aspettando la sua distruzione. Il grande Ferreri è stato certo molto aiutato nel suo intento da attori semplicemente mitici, Mastroianni e Tognazzi su tutti. Da conservare come una reliquia nella videoteca.
Se non erro Palma d'oro a Cannes. Non per tutti a tratti pure disgustoso, pesante, nichilista e chi più ne ha più ne metta...Grandioso successo al botteghino probabilmente impensabile oggi, difficile aggiungere di più rispetto alle opinioni precedenti. Ci mancano questi film,questi attori, questi registi e questo incredibile coraggio nel rappresentare l'autodistruzione umana in una società del tempo (non molto distante dall'attuale ahimè!) grottesca e perbenista...
Molti potrebbero obbiettare sul fatto che il film si perda spesso in situazioni paradossali e grottesche, ma, a confronto con altre pellicole del genere, questo film di Ferreri risulta essere il più gradevole e scorrevole. Grande l'interpretazione di Tognazzi.
Tutti i registi che si occupano di cinema provocatorio e scomodo rientrano tra i miei preferiti. Tra questi,dunque,non può mancare il mai troppo ricordato Marco Ferreri.Colui che è stato il più duro contestatore della società dei consumi e del falso benessere.Ogni suo film è concentrato su questo argomento e lui,metaforicamente,ce lo illustra mostrandoci la degenerazione dei rapporti sociali fra gli esseri umani, sullo sfondo di una realtà di vita cupa e tristemente cinica.”La grande abbuffata”,in special modo,è il suo film più completo e personale che lui abbia fatto sulle tematiche ricorrenti e tipiche del suo cinema.Quattro amici(simbolo di un’umanità volgare e alla deriva)hanno deciso di suicidarsi.Per raggiungere questo scopo,si riuniscono per il week-end nell’isolata villa di uno di loro;dopodiché,daranno inizio ad esagerate e spaventose mangiate continue.Il tutto,finchè non “scoppieranno” per indigestione.A loro, si uniscono 4 prostitute(che,disgustate,andranno via)e una maestra elementare in carne, con la quale tutti si uniranno sessualmente e che sarà l’unica a salvarsi dalla morte.Con impietoso “piacere”,Ferreri mette a nudo la funerea e,allo stesso tempo,tragicamente divertente condizione esistenziale di individui che provano folle gusto nell’uccidersi con estremissimo godimento culinario.Non ci sono limiti(si mangia a sbafa, ininterrottamente),non c’è pudore(all’orgia di cibo si accompagna anche quella di sesso;soprattutto da parte di Mastroianni,nel ruolo di un autentico depravato ).In più, si peta a non finire.Anche se non è consigliato a tutti,e molti potrebbero disgustarsi,penso che sia invece molto importante vederlo.Dinanzi alle “gesta”di persone che,drogate dalla società dei consumi,divorano per ingordigia tutto ciò che il falso benessere loro offre(e lo fanno non per reale necessità ma per puro vizio),possiamo riflettere sulla squallida condizione di noi stessi;capiremo che anche noi,schiavi di tante materialità terrene,complici incoscienti,finiremo per distruggerci sempre di più.I meriti della pellicola sono innumerevoli:l’ottima regia;le interpretazioni degli attori(Tognazzi,Piccolì,Noiret, Mastroianni,Andrèa Ferrèol);la forza disinibita nel voler mostrare questa folle parabola sulla degradazione e l’autodistruzione umana.Cito anche una frase-shock,pronunciata da Tognazzi a Piccolì:”Se non mangi, non puoi morire!”(summa del tutto).Il presagio della morte,nascosta dietro l’ombra di un’ironia beffarda,è un elemento costante del tramonto dell’epoca della commedia all’italiana:Ferreri assimila anche questo e lo distribuisce nel film con rara maestrìa.La cornice scenografica e narrativa,invece,si rifà ai racconti del marchese De Sade(l’orgia,la villa,il gruppo ristretto di uomini e prostitute,la morte…,analogia con “Salò…”di Pasolini).Da vedere,dunque:capolavori così sono unici.Purtroppo,film così coraggiosi,che scuotono le coscienze fregandosene della moralità e del perbenismo,oggi,non se ne fanno più.Ci manchi Ferreri,e tanto.