Siamo realistici, se gia' 30 anni fa il film fu accolto con critiche feroci ed unanimi in quanto pieno di cliques e recitato in maniera piattissima, che cosa lo rende agli occhi degli altri recensori qui presente questo capolavoro di ribellione anticonsumistica? si, bella la fotografia, ma e' l'unica cosa bella.. la scena dell'amore nel deserto e' noiosissima, i 6 passaggi dell'aereo idem, l'esplosione per 10 minuti.. bella? la musica "memorabile"? qualcuno ha mai sentito uno di quei pezzi al di fuori del film in qualsiasi altro contesto? certo alla luce di quello che ci propinano al cinema oggi, e con un senso di nostalgia e vintage, e' certamente un film da vedere (urka guarda quanto erano magri a quell'epoca! :-) ), ma mi pare assolutamente fuori luogo definirlo chissa' che cosa.
Per la prima volta ho visto il film ieri sera: curioso che certi capolavori venagno proiettati solo in caso di decesso dell'auotr/regista. Sarebbe utile che fossero messi in onda in apposite sezioni magari.
cmq resto sorpreso di come gli americani abbiamo potuto produrre un film che è anche uno schiaffo alla loro cultura moderna, fatta di stereotipi e di immagini grandi che pcoprono il vuoto. il film non si discute assolutamente, lento volutamente e attrattivo nelle spettacolari immagini del deserto.
Non lo definirei nè banale, nè originale.
Il volo libero con l'aereo, il sesso nel deserto e l'esplosione della villa capitalistica puzzano di stereotipi, per di più tipici degli anni 60-70. Nonostante questo il film ha una fortissima personalità. Ci si ritrova incollati allo schermo senza riuscirselo a spiegare, perchè diciamocelo, aldilà dei contenuti "subliminali" la favola ci travolge pochissimo.
Prima restiamo in perenne attesa di un evento decisivo. Poi rimaniamo delusi dalla immaginaria esplosione di una villa e di un suo frigorifero (ed in questo si celerebbe la profonda critica al consumismo???). Immagini potenti certamente, ma appunto solo immagini!
Ed allora probabilmente la magia di questo film è tutta racchiusa nello splendore della sua fotografia. Davvero stupefacente. Alcune immagini sono indimenticabili. Ad onor del vero occorre dire che le scene del deserto sono state "aiutate" dalla bellezza del paesaggio... Ad ogni modo, nulla da eccepire: questo film è un capolavoro della fotografia!
La storia che prosegue senza colpi di scena in molti punti del film, non vi ricorda un po' l'atmosfera di Easy Rider?
Il paragone di Dreamers mi sembra sbagliato, perchè in quel caso i protagonisti fanno i rivoluzionari con la copertura dei soldi di papà.
Zabriskie Point è senza dubbio uno dei film più arditi prodotti dalle major americane nella storia del cinema. L'opera di Antonioni è dotata di grande classe nonchè di sequenze tra le più belle mai ammirate : al di là del finale, meravigliosamente potente e musicato in modo perfetto, spiccano l'introduzione e la scena d'amore nel deserto tra le più riuscite e ispirate. Il film è volontariamente lento : è questo lo stile di Antonioni, quello di seguire percorsi a volte contorti per suscitare domande nel suo pubblico ma senza poi offrire necessariamente risposte. Quelle vicende che ad alcuni paiono irreali sono da intendere come dei manifesti di surrealismo di cui peraltro molte parti sono colme in modo evidente. A mio giudizio Zabriskie Point è una delle opere più belle e audaci della storia del cinema, un manifesto culturale degli anni '70, incompreso ai suoi tempi dalla critica allo stesso modo delle magnifiche pellicole di Kubrick e di tanti altri maestri di quest'arte.
Trailer italiano (it) per Tatami - Una donna in lotta per la libertà (2023), un film di Zar Amir-Ebrahimi, Guy Nattiv con Arienne Mandi, Zar Amir-Ebrahimi, Nadine Marshall.
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