ho visto questo film e, anche se non ho vissuto gli anni 70, ho saputo ritrovare in esso uno stato d'animo particolare che fa rivivere la sensazione di sballo vista nel film. è molto utile anche per capire la musica di allora, che svolge una doppia funzione di strumento e di prodotto del tempo. è molto significativo, inoltre, il pezzo finale quando la tourneè finisce e gli amici si devono lasciare, per poi ritrovarsi grazie ad una ragazza che si dimostra in un primo momento piuttosto sbandata, ma poi riconosce la realtà che tutti cercavano e mette la testa a posto. un film che porta i giovani ad una trascinante premessa al mondo reale
Personalmente..ho trovato il film emozionante.
Il buon Crowe tenta di essere evocativo fondendo con abilità e maestria scene e musica.
Inutile dire che la colonna sonora è assolutamente fantastica.
In realtà..direi che questa pellicola è stata realizzata a beneficio di tutti coloro che amano la grande musica di un tempo.
Sconsigliato a chi non conosce minimamente la musica di bands come i Led Zeppelin e gli Who.
La trama si snoda attraverso una storia piuttosto semplice,e a dir la verità un tantino intrisa di luoghi comuni.Il che di per sè costituirebbe un notevole elemento di ingenuità,attenuato,però,dall'autobiograficità della sceneggiatura.Crowe ci dice che quello che vediamo è ciò che lui ha vissuto e,a questo,o vi si crede o non vi si crede,non c'è molto da dire.
In definitiva,a tratti,la trama del film pare un pò verosimile più che realistica e credibile,tuttavia ciò che ha maggiore rilevanza nella visione di un film è l'impatto che ha sullos spettatore.Da questo punto di vista la pellicola risulta essere godibilissima.La colonna sonora impreziosisce tutto quanto.Bel film.
Guardare questo film fa bene al cuore perchè ci ricorda che non dobbiamo dimenticare i nostri sogni per quanto irraggiungibili possano sembrare. Ci mostra che anche un ragazziono di quindici anni, grazie alla sua passione per la musica e alla sua determinazione può scrivere per la più importante rivista musicale al mondo. Ci sorprende, raccontandoci che sotto la maschera di una rock band forte e sicura dell'imminente successo, ci sono dei ragazzi come tutti gli altri, insicuri, sensibili, desiderosi di certezze. Far parte di una rock band non vuol dire solo essere circondati da groupy, birra ed erba, ma imparare a convivere insieme, essere "sincero e spietato" con i prppri compagni e cantare tutti insieme una canzone per fare la pace.
È il rock che spadroneggia. La fa da sovrano. Gli attori sono attori sul serio. Recitano il loro ruolo, si scontrano si confrontano, si scrutano e si rivelano. Si percepisce come l'autore voglia comunicarci la forza della musica, la sua vigorìa e la sua trascinante bellezza e questo grazie al filtro dell'adolescente, che è lente d'ingrandimento, occhio stupito, meravigliato, affascinato e innamorato. La trama è fluida e gradevole... è un pezzo di vita che scorre e sembra portare lontano. L'aereo, simbolo di distacco dalla realtà poi, ci suggerisce la via della semplicità, delle origini. Il Rolling Stone ne è un altro esempio lampante.
Morale: la gloria non crea rockstar... la gloria è solo una svolta.
Ci si riesce ad immedesimare in ogni personaggio, in ognuna delle menti che sono la colonna portante di questo film. la storia di un viaggio ci proietta in un mondo anni settanta fatto da una fotografia calda e tipica delle vecchie pellicole americane, in un mondo in cui la musica è concepita e lanciata verso il mondo dei fan, che se ne nutrono. il rock nasce, cresce, si dilata, si riproduce ovunque e poi muore. il giovane william osserva con l'animo di adolescente un susseguirsi di storie, di note, di strumenti che cantano a gran voce la propria musica; che urlano. william rincorre fatica a raggiungere il suo obbiettivo: l'intervista a russel, che è solo l'obbiettivo della sua presenza lì; la metafora che ogni avvenimento contiene rafforza ancor di più la caratterizzazione dei personaggi. il nome non rivelato di una ragazza, che ha solo costruito un'immagine di sé stessa, è celato dietro un enigmatico "penny lane" e rappresenta l'animo della vera fan, che cerca incessantemente l'amore: in una canzoncina, in un album, in un gruppo intero. william, che assiste alla droga, al sesso, alla vita nel regno del rock, rimane fermo e scruta. scruta e appunta. il pullman è inteso come un qualcosa che porta all'orizzonte, oltre l'orizzonte, verso un obbiettivo irraggiungibile, verso una meta nascosta. il giovane giornalista si allontana da casa sua pur di raggiungere l'arrivo, la meta. la mia opinione è senza dubbio positiva, ma ciò che colpisce del film è la sua ricchezza di morale, di spessore psicologico, di contenuti, di professionalità cinematografica e di tanta tanta musica, che regna sovrana sopra ogni cosa, in questa grande storia, in questo grande "tempio del rock" che è gli anni settanta.