La prima frase del film... un pugno nello stomaco... un groppo alla gola... un bacio amorevole... lacrime sincere di occhi che chiedono di poter vedere...
Solo chi conosce il background filosofico-musicale di Battiato può capire qualcosina di questo film, chi non è preparato alla visione lo troverà un'accozzaglia confusa di microfilm senza filo logico. Nel complesso film scadente che non centra nessuno dei temi accennati, mirabili solo alcuni frammenti del film in cui parla Sgalambro.
Perduto amor ha una storia niente male. Nulla di eccezionale, beninteso, ma si vede di peggio. Il film riflette, in breve, Battiato e la sua concezione filosofico/esoterica della vita...certo, una tematica già ampiamente espressa dallo stesso cantautore in ogni sua canzone, ma chi siamo noi per impedirgli di provare a fare cinema? A suo sfavore gioca, tuttavia, la pessima, artificiosa recitazione degli attori(fatta eccezione per il vecchietto, mentore del cantante. Ora non ne ricordo il nome).
Non farei un dramma, come molti invece hanno fatto, dell'inesperienza dietro alla macchina da presa di Battiato. Certo, ha un modo di fare naif in questo senso, ma ricordo che anche Troisi era bersaglio degli strali dei critici, buoni e non, che non gli riconoscevano il genio che aveva. I suoi film, adesso, sono delle icone della nostra migliore cinematografia. Ora, non so se sarà lo stesso anche per Franco Battiato, ma di sicuro c'è sempre da imparare, e lui può farlo senz'altro. Spero. In caso contrario, ci delizierà, e farà riflettere, con la sua musica. Hasta siempre dalla Prospettiva Nevsky.
Ho sempre apprezzato la musica di Battiato perchè riesce a farmi andare oltre l'immaginario,oltre la fantasia...sento,percepisco emozioni intense,indefinite...la sua musica mi fa star bene,mi tranquillizza...non posso far altro,quindi... che esprimere un giudizio positivo riguardo questa ennesima opera d'arte...ottima la regia,l'interpretazione teatrale dei personaggi che assolutamente non tessono la trama del film proprio perchè non vi è una trama,ma una raffinata e filosofica descrizione di uno spaccato di società e di vita di una Sicilia magica dove la legge dell'appartenenza è tangibile ed evidente,dove l'orgoglio di essere siciliani è stampato nello sguardo di ogni individuo che ha la fortuna di appartenere a tale terra...
Sicuramente dalla regia di un personaggio eclettico e di immensa cultura come Franco Battiato non ci si poteva aspettare un film semplice e lineare, in una parola 'comune'. Sinceramente ne sono rimasta delusa, forse perchè la trama in sè è poco significativa:si narra,con degli stacchi temporali di alcuni anni, la crescita di un giovane siciliano (dapprima bambino per l'appunto).Sicuramente molto originale è la maniera attraverso la quale Battiato filtra la vita di quella sicilia degli anni '50 in poi:non ho mai visto un film in cui gli attori,consapevoli di essere tali,parlano alla macchhina da presa e quindi si rivolgono allo spettatore! Inoltre grande rilievo è qui dato alla musica, alla filosofia, alla letteratura,insomma a tutte le grandi passioni della vita del regista.Battiati è senza dubbio un artista...forse in questo caso da me incompreso.