Il tema è affrontato in maniera poco esaustiva e forse con un pizzico di leggerezza e non rende appieno l'importanza di ritrovarsi a 40 anni senza lavoro e senza certezze. Ma presente un cast doc, con un Orlando straordinario un gradino sopra tutti. Viste le recensioni mi aspettavo un pizzico di coinvolgimento in più.
Riccardo Milani torna a cantare l'Abruzzo, dopo Auguri Professore e La Guerra degli Antò. Come nel primo film le montagne e i boschi sono i luoghi della riconciliazione con se stessi e con la natura, fuga e rifugio dai conflitti umani e sociali.
Il dramma interiore dell'individuo si confonde con il dramma della comunità, dinanzi al quale ciascuno reagisce a modo suo: c'è chi si abbatte e chi rinasce, ma soprattutto ci sono i sognatori che hanno la forza di combattere, costi quel che costi, per le loro idee.
Un'elegia capace di commuovere e divertire riflettendo, impreziosita dal mare vastese e dalle montagne dei Parchi abruzzesi.
Non mi è parso di vedere un film, ma di viverlo, di vivere quella solidarietà e quella amicizia, seppur dolorosa, tra i protagonisti. Straordinario Silvio Orlando, escalation Michele Placido.
Un film lucido, amaro, toccante e a tratti anche divertente. Silvio Orlando è straordinario e la sua performance è di un tale spessore che sovrasta il pur bravissimo Santamaria ed un Michele Placido insolitamente (ma giustificatamente, per volere di copione) sotto le righe.
Anche la Cortellesi si rivela all'altezza, in un ruolo tutt'altro che semplice e superficiale.
A tratti alcuni colpi di scena possono risultare prevedibili, ma l'intensità interpretativa degli attori e la sobrietà della regia colmano abbondantemente queste piccole lacune.
Un film troppo velocemente dimenticato.
Da riscoprire e da amare, con la gioia e l'orgoglio di assistere ad un film italiano di altissimo livello qualitativo.
Un film che offre diversi spunti di riflessione andando per l'appunto a toccare temi importanti (su tutti la sicurezza del lavoro sia in termini di sicurezza del lavoratore, sia in quanto a precarietà).Purtroppo si perde un po...c'è troppa carne al fuoco, i temi affrontati sono decisamente troppo importante e meriterebbe più spazio. Proprio per questo motivo forse sarebbe stato il caso di affrontarli singolarmente, anche a discapito dell'aspetto cinematografico!
un silvio orlando da premio Oscar!