Per Un Pugno Di Dollari è un Western indubbiamente rivoluzionario per l'epoca. Il successo di questo film, per assurdo, è attribuibile non solo alle grandi qualità registiche di Sergio Leone, ma soprattutto in virtù delle sue scarse conoscenze in materia. Sergio realizzò un film fuori dagli schemi che il genere Western americano imponeva. Leone diede libero sfogo alla sua fantasia, creando nuovi schemi che tutt'oggi vengono utilizzati dai registi per realizzare ogni genere di film. Il suo stile era unico ed inconfondibile. Merito del successo di questa pellicola va data anche alle ottime musiche composte da Ennio Morriccone. Per quanto riguarda la violenza del film, c'è ben poco da dire. Un Western dev'essere per forza di cose violento. Non per questioni di spettacolo, ma per questioni di coerenza con il genere affrontato. I personaggi rappresentati da Leone sono degli uomini disillusi, cinici, freddi. Lo stesso Clint Eastwood interpreta un personaggio ambiguo. Forza motrice della violenza sono i soldi. Questo vale nel cinema quanto nella vita reale, e Sergio riesce perfettamente a ritrarre questo aspetto realistico della vita senza mai farlo pesare allo spettatore. Leone non era tipo da voler a tutti i costi far subire al pubblico un messaggio. Egli prima di tutto riteneva che il cinema fosse ( e così dovrebbe essere) una forma prevalentemente artistica, attraverso la quale è possibile inserire dei "messaggi". Ma mai l'inverso. Quindi forse è per questo che la violenza dei suoi film può essere da alcune persone, definita fine a se stessa. Perchè lo scopo di Sergio non era quello di esprimere una critica contro la violenza, ma solo di rappresentarla così com'è; fredda e cinica. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico di questo film dal mio punto di vista tutto è stato realizzato con molta semplicità e si percepisce in Leone la mancata volontà di realizzare un film troppo ambizioso. Sicuramente si tratta di un bel film, ma non di un Capolavoro. I Capolavori di Leone sono ben altri: Il Buono Il Brutto Il Cattivo, C'era Una Volta il West e C'era Una Volta in America.
Non ho mai capito cosa ci trovi la gente nella violenza gratuita e assurda dei film di leone.
oltretutto questo film è un remake di un film di kurosawa che leone ha copiato anche in certe inquadrature. per questo motivo sono finiti in tribunale e il nostro sergio ha dovuto sborsare un bel po' di soldi
premetto che dare un'opinione su questo film implica la rinuncia a qualsiasi oggettivazione a fronte dell'amore febbrile di un fan. non so quante altre scene del cinema mi siano rimaste impresse e abbiano travalicato i confini dell'arte, in questo caso grandiosa, del film, 4 o 5 al massimo e forse esagero, ma clint che dopo l'esplosione che deflagra dietro 2 o 3 case arse dal sole e dimenticate nel deserto, incede lentamente sospinto dalla tromba morriconiana lirica e nostalgica, aspettato da gian maria, mi rende la pelle sempre d'oca. non ci posso fare niente e devo dire che i 2 o 3 commenti che ho fatto ad altri film si basano su una visione meno emotiva e più distaccata. ma non sempre questo è possibile. Per un pugno di dollari è un film anarchico, quasi astorico. i treni di c'era una volta il west e la guerra de il buono, il brutto e il cattivo non sono ancora arrivati. i villaggi sono alla mercé di chi ha il sangue freddo e la spietatezza per prenderli. il capitalismo dell'america imperialista non è neanche all'orizzonte, arriverà solo dopo, nei film successivi e sarà la fine dell'epopea western e l'inizio di quella gangsteristica. Sergio ne era ben consapevole, per questo nell'incipit di c'era una volta il west avrebbe voluto eastwood, wallach e van cleef a fare le veci degli scagnozzi di fonda che vengono spazzati via da harmonica bronson. clint sfortunatamente non accettò, forse all'epoca non intese il significato che il maestro voleva dare a quell'episodio, peraltro una grandissima scena che si dilita per mezz'ora circa. un altro capolavoro. per un pugno di dollari è anche un film nonstalgico sull'italia che era, un'italia in cui le idee e il genio, in tutti i campi e nel cinema emblematicamente, avevano la capacità di tracciare le vie artistiche e culturali che poi metà del mondo batteva. quando il film uscì, nel '64 se non sbaglio, il filone del cinema western in america era quasi esaurito se si esclude la mirabile opera di sam peckinpah che sperimentava sul genere con una nuova estetica della violenza. qualche anno dopo arriveranno i western di arthur penn che daranno il là all new hollywood. altri tempi....
Mentre gli americani smettevano di fare western, Il maestro Sergio Leone ha dato vita a un genere che ha reso il cinema italiano famoso in tutto il mondo!!
Quando all'inizio del film Clint Eastwood spara i suoi primi 4 colpi, quelli non sono semplici spari...l'eco del frastuno della sua pistola rimbombano tutt'ora dopo 40 anni e continueranno a far rumore nei secoli dei secoli!! Un capolavoro, capostipide di un susseguirsi di altrettante opere favolose!
Questa è mitologia cinematografica, leone come Omero, con i suoi miti e le sue leggende, una pellicola straordinaria che fa di Sergio Leone un capolavoro e non più un capolavoro di Leone!