Uscita dal cinema, ero terrorizzata, mi sentivo circondata da una civiltà crudele. Assassini, spacciatori...solo squallore, tristezza, paura...e voglia di correre a casa a rinchiudermi a doppia mandata per sentirmi un minimo più protetta, una sicurezza tutta borghese..un film che mi rende contenta di esserlo, di essere inserita in circuiti sani, protetti..Tutto il contrario della disperazione di questo "film"..Che messaggio è una madre che si prostituisce per comperare la droga alla figlia? Va bene, il film non voleva mandare messaggi, non aveva scopi morali o alti ideali . Allora è un documentario, e, per piacere, la prossima volta che venga specificato! Così potrò coscientemente scegliere se rinchiudermi in una sala o farmi un giro in uno qualsiasi dei quartieri bassi di una qualsiasi città. Inoltre niente del mio modo di guardare mi farebbe pensare di aver perso la possibilità di vedere il tutto con occhi professionisti dell'obiettivo, con occhi da artista... Non fatemi ridere, non mi tacciate di provincialismo, io guardo con interesse film violenti o sulla violenza, ma non toglietemi la poesia, non toglietemi l'umiltà di dire:"non riuscirei mai a fotografare questa cosa in questo modo"! Possibile che in tutta Marsiglia ci sia l'innocenza di un solo bambino, che solo in lui si risolva positivamente il conflitto tra una vita di miseria e la speranza di un miglioramento? In tutta Napoli c'è un solo bambino contento di essere un pulcino che emulerà Maradona?
Un foro nel palato ed una voragine sulla nuca, as seen on the screen, negli ultimi minuti del film. Questa sensazione cio' che rimane. Tra le note sparse e lunari di Satie a punteggiare le panoramiche iniziali di una assolata Marsiglia e quelle, finali, di un piano suonato in strada in un quartiere di sottoproletari immigrati, e' racchiuso un intreccio di storie tra loro tangenti. Violenza? Cinismo? No, niente di tutto questo; non con l'autocompiacimento di troppi altri film ben piu' roboanti, almeno. Iperrealismo magari. Solo il coraggio di andare a ficcare il naso con durezza nel marciume ideologico di questi anni e nelle sue aberranti derive. Vietato con ipocrisia ai minori di 18 anni, finalmente un film politico e disperato. Senza lacrime, giacche' noi, nuovi borghesi on-line dalla parte del torto, abbiamo poco da piagnucolare in questi casi.