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Io non ho paura

Opinioni presenti: 227
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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un film veramente bello

(10/10) Voto 10di 10

"Io non ho paura" beh ke dire d questo film semplicemente fantastico..ottima sia scenografia ke le musiche ke riescono a trasmettere delle emozini forti,proprio dei brividi ke t percuotono tutto il corpo...poi ke dire della interpretazione molto reale ma soprattutto toccante.Questo film c mostra i lati della mafia..avviene tutto d nascosto tutti fanno finta d nn sapere niente e cercano di nn intromettersi nelle faccende mafiose eppure il protagonista del film un semplice bambino ha avuto il coraggio d combattere e alla fine ha vinto lui in qualsiasi circostanza xkè ha vinto la paura.



Giuditta, 17 anni, Agrigento (AG).




Stupefacente

(9/10) Voto 9di 10

La storia è molto toccante, reale... il piccolo Michele (il protagonista) è da premio oscar! Bravo Salvatores che dopo il disastro di Amnesia si è ripreso + che alla grande. Un plauso anche alla calda ed avvolgente scenografia e alle musiche davvero azzeccate.Il mio voto è un 9. P.S. vedo che nonostante certi IGNORANTI che hanno dato addirittura un 1 a questo film (gente senza cuore ovviamente) la media è sopra l'8! Ci sta tutto, da vedere assolutamente.



Totò, 23 anni, Agrigento (AG).




W il cinema Italiano

(10/10) Voto 10di 10

Complimenti a tutto lo staff. Stupendo, mai lento, interessantissimi i dialoghi dei bambini, e pacatamente commovente il finale. & Lode



Francesco, 30 anni, Alcamo (TP).




Davvero molto bello: fa pensare

(9/10) Voto 9di 10

Il film “Io non ho paura” è soprattutto un film dei bambini. Si perché è intorno a loro che la vicenda si sviluppa. In questo film si riecheggia quasi una storia d’infanzia perduta (lo ha detto Salvadores). Gia dalle prime scene si vede l’enorme differenza tra il mondo fatto di giochi, simpatico e spensierato dei bambini e il mondo cupo, triste, e caotico degli adulti. Però quel che vuol far capire il regista è soprattutto come si comportano dei bambini di fronte al terrore puro, di fronte alla morte, di fronte al mistero, di fronte alle richieste di aiuto degli altri…insomma, un film visto dai bambini con al centro gli adulti. Un bel sistema usato dal regista è stato quello di usare in molte inquadrature la steadycam, ovvero una telecamera ad altezza di bambino. Inoltre sono esemplari i passaggi di scena dai campi soleggiati, rigogliosi, abbaglianti e il pozzo buio, sporco e cupo. La forza di questo film è il completo feeling che c’è stato tra attori, registi e direttori della fotografia, musicali, ecc… perché soltanto grazie ad un connubio tra essi è stato possibile realizzare un film così bello. Inoltre bisogna dire che i bambini sono stati davvero molto bravi perché hanno recitato con naturalezza e precisione. Io non ho paura riesce in modo davvero convincente a renderci l’idea delle condizioni del sud (ma in particolare di quel paese) grazie alle vecchie Fiat 125 e soprattutto alla colonna sonora (durante il film si sentono alcuni pezzi di grandi cantanti dell’epoca tra cui Mina…). Condizioni del sud non certo buone perché da un giorno all’altro ci si poteva trovare senza più nulla. Il padre di Michele (il protagonista) sembra in apparenza una persona si, non molto raffinata, ma anche con un cuore e affettuosa col proprio ragazzo fin quando quest’ultimo non scopre Filippo, il bambino sequestrato. E pensare che il padre pochi giorni prima gli diceva che sarebbero andati al mare, che sarebbero cambiate le loro condizioni di vita mentre quando viene a conoscenza che il figlio sa tutto inizia in modo ipocrita a sgridarlo ed a obbligarlo di stare zitto. Sergio, ovvero Diego Abatantuomo, invece dà subito l’aria di una persona molto rozza, volgare che vuole sempre essere il “boss” di tutto: però se la “studi” attentamente capisci bene che trama qualcosa…e Diego Abatantuomo ha dimostrato la sua bravura proprio nel suo modo di recitare a volte divertente, a volte serio, a volte menefreghista, a volta interessato; non a caso ha vinto il nastro d’argento come migliore attore non protagonista. Parlando di un altro personaggio vorrei parlare della madre di Michele ed esprimere le mie impressioni: la madre di Michele è una persona molto buona e si intende al volo con il suo figlioletto. E’ premurosa, attenta, ma sa anche essere severa quando ce né bisogno. Una cosa che si nota di lei è che è completamente sottomessa alla società maschilista dell’epoca, infatti lava, stira, cucina e accudisce i figli, niente più. In poche parole un film bellissimo.



Nicolò, 13 anni, Altamura.




che tanto scivolano via

(3/10) Voto 3di 10

Tanti e di recente i film italiani che ci scivolano via dalla testa e dalla memoria, col beneplacido del ministro che finanzia. Io non ho paura compito svolto a dovere ma la domanda è cosa ci lascia? cosa ci rimane? Viene il sospetto che le energie andrebbero esclusivamente indirizzate alla conservazione del patrimonio già consegnato, come squisita testimonianza culturale, e senza quella necessità di dare, contribuire, coinvolgere le masse educando e resistendo. Un po' come gli amanuensi nel Medioevo.



Lorenzo, 26 anni, Ancona.





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