Alla recensione di diego da brindisi
il film in se si presta ad un unica chiave di lettura, il destino ,lo subiamo o ne siamo artefici ? le nostre azioni il cosidetto libero arbitrio è davvero cosi libero ? scegliamo il nostro carattere, lo possiamo modificare o ne siamo vittime?
la scena chiave , quella di servillo nello studio televisivo , vale da solo tutto il film...
da vedere
un capolavoro, che mostra, grazie ad attori formidabili, il successo e la caduta, l'adorazione di tutti e la solitudine, la potenza e la nullità...in una parola, la vita. Vita fatta di vittorie e di sconfitte per tutti, ma da affrontare e da vivere ad ogni costo, sembra dirci il cantante Toni, senza quella tristezza e austerità del mancato allenatore.
Un attore Servillo che ha dato al film quel tocco di grande spessore degno di un premio oscar.Un ottimo film uno di quei film che non si dimenticano,che ti rimangonmo impressi nella mente per anni,un film profondo,un film che ti fa riflettere sulla vita,sui valori veri che a volte non sono capiti perche' viviamo in un mondo in cui la superficialita' la fa da padrone.Complimenti a Sorrentino per la sua opera prima,complimenti davvero anche per la scelta degli attori,naturalmente Servillo in fuga su tutti.
Mi associo a tutti gli altri commenti ed aggiungo che non è solo (anche se soprattutto) l'umanità di questi personaggi e la loro splendida interpretazione che fa questo film un capolavoro, ma anche il fatto che il film e' curato nei minimi particolari. Penso alle scenografie: per esempio, gli appartamenti dei due personaggi principali parlano del loro periodo di successo e ricchezza, ed inevitabilmente sottolineano lo scarto che si è creato con la loro condizione attuale, contribuendo a rendere ancora più tragica la loro vicenda. Penso a come sono caratterizzati anche personaggi che fanno da sfondo alla vicenda. Per esempio, Elena...l'imbarazzo che si crea in lei a cena mentre attende la risposta di Antonio sul teatro...come nervosamente prende a giocare con il suo anello... Grande regista, ottimi attori.
E'la prima volta che sento "il bisogno" di postare la mia opinione su un film. ed è perchè l'opera prima di paolo sorrentino, da me scoperta per caso su un canale satellitare, rappresenta uno dei gioielli più preziosi che il cinema italiano degli ultimi anni sia riuscito a sfornare. Una storia di umano fallimento e di quotidiana solitudine che mi ha preso allo stomaco dalla prima (incredibile) sequenza che accompagna i titoli di testa... alla celebrazione finale di una libertà ritrovata paradossalmente fra le quattro mura di una cella. Il tutto condito da una colonna sonora assolutamente perfetta dalle prime note di ingresso fino all'ultima straziante interpretazione di "i will survive" offerta dai Cake.
Su tutto spicca però l'interpretazione di Toni Servillo: un'attore prima di questo film a me sconosciuto, ma che ho "adorato" in un ruolo che sembra spalmarsi alla perfezione sulla vita del leggendario "Califfo".
La sequenza della trasmissione tv, con Servillo che zittisce l'intero mondo circostante sciorinando in pochi minuti la propria gloriosa carriera e, più in generale, la propria altalenante esistenza è un must per ogni amante del buon cinema e della grande recitazione.
Credo che la regia e tutto il cast di questo film abbiano toccato un autentico stato di grazia che, mi auguro di sbagliare, difficilmente potrà essere eguagliato.