Bello, inquitente, indimenticabile. Uno di quei film che ti resta dentro. La scena cult è senz'altro quella della sepoltura dell'uccellino. Dice la nipotina a Virginia: "Zia dove si va quando si è morti?" E la Wolf decisa: "Si ritorna da dove si è venuti".
E da dove siamo venuti?
"non lo so".
Sostanzialmente è un inno all'amore saffico e trasgressivo (vedi Richard,? il gay ammalato di aids), con poca coerenza narrativa: eccetto Virginia,tutti i protagonisti sono omosessuali ma con figli!
Se il film vuol rappresentare il mondo deviato di Virginia Wolf forse l'obiettivo è azzeccato ma quanto può interessare realmente questo mondo a una persona sana che non fa di mestiere lo strizzacervelli? Nicol Kidman é decisamente troppo alta per interpretare Virginea Wolf che era alta 1,68 tant'é vero che ci fa perfino sorridere quando entra nel torrente con le pietre in tasca e non riesce a raggiungere un fondale di almeno due metri per annegarvi. Certamente un'attrice più adatta a questo ruolo sarebbe stata Emma Thompson. Per inciso la Kidman poi non coprendo un ruolo da protagonista (ben poche le sue scene, più numerose quelle di Meryl Streep) non avrebbe dovuto avere l'Oscar come miglior attrice protagonista, ma ci sarebbe stato da discutere anche se le avessero assegnato l'Oscar per la migliore attrice non protagonista perché più che fare la musona sempre con la stessa faccia e lo stesso abito, cosa che qualsiasi discreta attrice saprebbe fare, dato il ruolo facilitato, non ha fatto. La Streep poi con quella faccia da bisinfia che piange ogni due minuti é davvero sgradevole. Cento volte meglio avrebbe fatto Michelle Pfeiffer che per lo meno ha un viso più gradevole per seguire il film. Dal punto di vista sociale un adulto sano non può dare che 1 come voto a questo film, proprio perché FilmUp non prevede, chissà poi perché?, di dare zero visto che zero è l'arricchimento interiore che me ne viene. Il suo contenuto é diseducativo. Il regista non fa una mossa per farci capire che il mondo di Virginia Wolf era inserito in un contesto sociale di persone normali, di famiglie normali, di uomini e donne che si amano, di famiglie unite. Il mondo di Virgina Wolf aveva una cornice con cui i personaggi avrebbero potuto essere rapportati, ma il regista se l'é dimenticata!
Ho letto un po' di giudizi, e vedo che la media e' 7 1\2 :mi sembra un po' troppo montato , forse per il fatto che c'e'un premio oscar di mezzo e deve per forza dire qualcosa di interessante .avendolo visto in dvd perche' mi aveva incuriosito la presentazione del film , ho provato angoscia e disorientamento per la prima parte del film: davvero noi maschi etero sappiamo cosi' poco dell'universo femminile (vedi marito di laura) questo mi ha indotto a pensare ed a capire maggiormente la 2 parte : e' molto lontano dal mio modo di intendere la vita , forse saro' un vecchio moralista , ma non e' proprio cosi' brutta !penso che in giovane , ammesso che arrivi alla fine , se ha dei problemi , ne esca depresso(ho visto che anche il mereghetti gli da un 5\6 ) gli do un 5 di incoraggiamento , non lo rivedrei(per fortuna ho speso solo 2 euro per il noleggio
Sembra proprio che nonostante gli "Avvertimenti" tutti, nessuno escluso, abbiano la tendenza a commettere sempre la stessa dimenticanza . . .
La controtesi di un libro che scandisce la storia di un altro libro attraverso un film dove le ore giustificano i pieni tra le pause in epoche diverse, quando i protagonisti si dimenticano di morire per vivere e quando ciò non accade scandiscono il lamento della loro solitudine di non essere più per sempre con l'ausilio della incomprensione che non hanno mai compreso ne loro e tantomeno gli altri intorno a loro propensi a giustificarla in quanto non vissuta in prima persona.
Nulla di più famigliare per la decadenza di una civiltà che non è servita a niente ed a nessuno, quella di chi ha vissuto lasciando un bagliore nel buio come le lucciole per finire la propria storia all'alba di un mattino che verrà . . . ., quando non ci saranno più i riflessi.
Bene, se avete voglia di provare tutto questo o qualcosa di simile, questo è il film per voi.
Perchè non mi identifico?
Perchè non amo il sentimentalismo o ciò che ricorre al deforme idealistico pur di giustificarlo indiscriminatamente.
Per questo dico che tutto quello che vedrete sarà improponibile se non nella fantasia di una concomitanza di menti offuscate dall'astratta concezione della vita ed irrispettosamente nei confronti della morte che non sanno.
Quella "dimenticanza" che ho indicato all'inizio e che non prevede ciò che siamo veramente.
Questo film non da credito a nessuno se non alla falsa intuitività dei suoi creatori, regista compreso, che non dimostrano come fare appello al "mistico" quando il realismo poetico è la loro coscienza vuota che non lo sostituisce se non per una forma di fatalità imbrigliata.
Trailer in versione italiana (it) per Persepolis (2007), un film di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud con Paola Cortellesi, Sergio Castellitto, Catherine Deneuve.