Film di impianto classico, stupisce per la vivacità e le emozioni che riesce a suscitare, il profumo del titolo lo si avverte, arriva anche l'attrazione e il desiderio dei due protagonisti (bellissimi entrambi), l'allegria di Anthony Quinn, la forza femminile di Angelica Aragon, il rispetto delle tradizioni di Giannini, e i colori di un mondo che si riscopre capace di nuove possibilità e di futuro. Ricorda i bei vecchi film di Frank Capra, dove le difficoltà si vincono con i buoni sentimenti, e il lieto fine non è scontato, è semplicemente il risultato delle buone azioni, la giusta ricompensa.
L'ho visto ieri sera in TV per la primma volta, anche se ha tre anni di vita.Lo rivedrò sicuramente perchè mi è parso splendido. Dai diologhi alla bravura di Giannini,di Quinn, di Reeves ed infine alla splenidida fotografia che fa vedere come quadri dell'Impressionismo.
Remarke di "Quattro passi tra le nuvole" di Alessandro Blasetti, questo è un film che incanta per l'estrema dolcezza ed importanza dei sentimenti descritti.
Qui abbiamo un ragazzo veramente sfortunato, senza famiglia (uno splendido Reeves), che un giorno incontra una ragazza sfortunata come lui, che sta per avere un figlio illegittimo (il primo richiamo alla famiglia). Lei una famiglia d'origine ce l'ha, ed anche importante, dominata da un padre finto burbero (un incredibile Giancarlo Giannini)che vuole sempre imporre la sua volontà su tutti.
Keanu Reeves, per salvarla dal disonore, si finge suo marito.
I due ragazzi si innamorano. Sono, quindi, pronti a rimanere insieme, a vivere la loro vita tenedosi per mano.
Dopo un periodo di forti scontri iniziali, resi più
tolleranti da scene romanticissime - vedi quella del riscaldamento dell'uva , in cui tutti sembrano librarsi nell'aria come farfalle, e la bellissima scena della serenata, avviene l'accettazione del quasi/intruso nell'onorevolissima famiglia.
Il personaggio del nonno (e qui Anthony Quinn è favoloso) incarna veramente la saggezza antica ed i sentimenti di tutti i nonni del mondo: estremamente tolleranti e pieni d'amore verso i nipoti.
Sui vari personaggi, giganteggia uno straordinario Giancarlo Giannini, il vero padre patriarca, che non tollera che la vita vada in un modo che lui non vuole, ma che è, in fondo, pieno d'amore e di apprensione verso i figli.
In questa famiglia in fondo non perfetta, ma sempre una famiglia, avviene e si sviluppa dolcemente l'amore dei due ragazzi che, stranamente, si inseriscono sempre di più nel modo di pensare e di vedere di questa piccola comunità.
Contrariamente ad altre opinioni, ho trovato bellissima la scena finale, con il vigneto in fiamme. Bellissima perchè lì si troverà la radice della vita, e la speranza di costruire veramente una famiglia, essere cioè tutti uniti, nel bene e nel male.
E' un film decisamente romantico, un film d'amore, di un amore positivo, che avrà un futuro, ossia la creazione e lo sviluppo di se stessi.
Non ho mai visto così ben delineato il vero concetto dell'amore, della speranza e della gioia di creare e di appartenere ad una famiglia.
Questo film è inoltre una gioia per gli occhi, grazie alla meravigliosa fotografia e all'ambientazione nella Napa Valley, la zona dei vigneti della California.
Si capisce subito che questo film è stato diretto da
un sudamericano, Alfonso Arau, perchè non c'è nessuno come i sudamericani che sappiano mettere in evidenza, con il cuore, i veri valori della vita.