Ragazzi questo film è veramente bello. Ti fa credere che che forse l'umiltà e la generosità più autentica esistono ancora. Ed è l'ennesima prova che per fare un bel film non serve spendere una caterva. E, sempre a proposito di denaro, "L'uomo senza passato" ci insegna che i soldi non fanno la felicità.
Il film è una piccola poesia dedicata all'umiltà, intesa come uno dei sentimenti più nobili dell'essere umano.
Un uomo perde tutto. Tutto ciò che può immaginare, e anche tutto ciò che non può immaginare, giacché non ricorda. Eppure riparte. Riparte esattamente dal punto dove è stato abbandonato dalla vita. Valorizzando tutte le risorse materiali ed umane che trova attorno. Ricostruendo tutto ex-novo, senza sentirsi dafraudato di qualcosa, ma piuttosto approfittando delle nuove piccole e grandi ricchezze che incontra. Una vita che rinasce, ma che in fondo non è mai morta, in virtù di un'umiltà che trova l'occasione di agire nella sua pienezza.
Un film molto poetico che con molta semplicità narra la disavventura di uomo che perde la memoria ma che con la propria forza di volontà e intraprendenza riesce a lasciarsi alle spalle un passato di cui non ricorda nulla e, come scoprirà, che forse non valeva la pena di ricordare
Aki Kaurismaki riesce a costruire un film geniale attorno ad una storia semplice. L'incredibile intensità dei dialoghi, così artefatti da rimanere costantemente in bilico tra il realistico e il teatrale, la splendida fotografia, la malinconia e la tristezza che aleggia costantemente sui protagonisti, rendono questo film tecnicamente ineccepibile. Il tema della rinascita, poi, è affrontato così bene da mostrare all'occhio attento continui riferimenti all'adolescenza e alla tenera età: il protagonista non vive una seconda vita, ma rinasce!
Bellissimo.