Semplicemente geniale!Me lo sono visto ieri sera a noleggio e devo dire che mi è piaciuto molto, girato nello stile "dogma" (se si può dire) ma con un risultato simile ai film normali!Bravissimi tutti gli attori, specialmente Jennifer Jason Leigh, che ha impersonato benissimo il ruolo della moglie un pò nevrotica; interessante anche la storia, tra odi e inimicizie non represse, manie di persecuzioni varie, tradimenti, aborti e pasticche di ecstasy. 10!
Già prima della metà di questa pellicola ci si può rendere conto che è e continuerà con i toni pacati, quasi amatoriali di un filmino "della prima comunione". Il risultato di per sè non delude, il dialogo "acceso" che hanno i protagonisti all' esterno, quando devono ritrovare il loro cane, è micidiale, ti colpisce davvero. Se devo essere sincero, il finale proposto poteva essere diverso, perchè davvero ti lascia con le parole: "e allora?"...
Godibile
Vorrei dare la sufficienza alla pellicola "the anniversary party" perché appartiene, a mio avviso, a quel genere forse ancora un po' oscuro di film patinati e modaioli che tornerà in auge prima o poi. splendidi i vestiti degli interpreti (fra i quali un galliano immacolato), seducenti i loro mestieri (attori/attrici e registi e scrittori e tutti, tutti, tutti in declino), ovvia la trama: un matrimonio in crisi.
ho apprezzato gli attori e più di tutti jennifer jason leigh perché veramente convincente nel suo ruolo di donna prima abbandonata-poi ripresa-e comunque confusa.
per chi fosse indeciso se vederlo oppure no, io dico: "vedilo prima ed eventualmente cancellalo dopo". forse vale ancora la pena dare la solita occhiata alla hollywood a quanto pare in declino.
Pellicola affetta da immedicabile narcisismo. Il regista vuole raccontare gli intrecci psicologici che si sviluppano tra gli appartenenti ad una cerchia eletta di artisti ricchi e snob...
Il risultato è una rappresentazione adolescenziale dei sentimenti. C'è troppo autocompiacimento da parte del regista nel descrivere i personaggi; tutti finiscono per assomigliarsi.
Le personalità sono infantili, incomplete, finte e pretestuose; sono emanazioni della volontà del regista e non ammettono contraddittorio.
Nessun personaggio è convincente.
Non convincono i vicini di casa rappresentati come macchiette stile anni 50, non convincono i vari ospiti tra cui la ex del protagonista così perfetta nel suo sex appeal, o la pestifera del gruppo che sembra una quindicenne in conflitto con gli adulti.
La peggiore è la madre che ha lasciato il figlio a casa...personaggio decisamente poco plausibile, rende ridicola l'intera opera. Non c'è nulla di peggio di un regista che si crede più intelligente del pubblico pagante nelle sale. A questo regista consiglio di analizzare nei particolari le sceneggiature dei film di Woody Allen, il genio è davvero altrove.
Trailer italiano (it) per My sweet monster (2021), un film di Viktor Glukhushin, Maxim Volkov con Lyubov Aksyonova, Aleksey Chumakov, Alena Doletskaya.