Pellicola affetta da immedicabile narcisismo. Il regista vuole raccontare gli intrecci psicologici che si sviluppano tra gli appartenenti ad una cerchia eletta di artisti ricchi e snob...
Il risultato è una rappresentazione adolescenziale dei sentimenti. C'è troppo autocompiacimento da parte del regista nel descrivere i personaggi; tutti finiscono per assomigliarsi.
Le personalità sono infantili, incomplete, finte e pretestuose; sono emanazioni della volontà del regista e non ammettono contraddittorio.
Nessun personaggio è convincente.
Non convincono i vicini di casa rappresentati come macchiette stile anni 50, non convincono i vari ospiti tra cui la ex del protagonista così perfetta nel suo sex appeal, o la pestifera del gruppo che sembra una quindicenne in conflitto con gli adulti.
La peggiore è la madre che ha lasciato il figlio a casa...personaggio decisamente poco plausibile, rende ridicola l'intera opera. Non c'è nulla di peggio di un regista che si crede più intelligente del pubblico pagante nelle sale. A questo regista consiglio di analizzare nei particolari le sceneggiature dei film di Woody Allen, il genio è davvero altrove.
Già prima della metà di questa pellicola ci si può rendere conto che è e continuerà con i toni pacati, quasi amatoriali di un filmino "della prima comunione". Il risultato di per sè non delude, il dialogo "acceso" che hanno i protagonisti all' esterno, quando devono ritrovare il loro cane, è micidiale, ti colpisce davvero. Se devo essere sincero, il finale proposto poteva essere diverso, perchè davvero ti lascia con le parole: "e allora?"...
Godibile
Vorrei dare la sufficienza alla pellicola "the anniversary party" perché appartiene, a mio avviso, a quel genere forse ancora un po' oscuro di film patinati e modaioli che tornerà in auge prima o poi. splendidi i vestiti degli interpreti (fra i quali un galliano immacolato), seducenti i loro mestieri (attori/attrici e registi e scrittori e tutti, tutti, tutti in declino), ovvia la trama: un matrimonio in crisi.
ho apprezzato gli attori e più di tutti jennifer jason leigh perché veramente convincente nel suo ruolo di donna prima abbandonata-poi ripresa-e comunque confusa.
per chi fosse indeciso se vederlo oppure no, io dico: "vedilo prima ed eventualmente cancellalo dopo". forse vale ancora la pena dare la solita occhiata alla hollywood a quanto pare in declino.
nessun ideale,nessuna trama,nessun colpo di scena,nessuna suspence(eppure il film è drammatico!!!!bha)...nn si capisce cosa vuol lasciarti dentro questo film.incredibile che girino questo tipo di pellicole.