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I banchieri di Dio

Opinioni presenti: 10
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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male...

(4/10) Voto 4di 10

è un vero peccato che un caso cosi spinoso e anche interessante abbia ricevuto una mediocre trasposizione cinematografica, che, invece di mettere a fuoco la vicenda, finisce per fare confusione e mescolare male i tanti personaggi e gli eventi in cui sono implicati; insomma, se volete capirne di più sullo scandalo ior e compagnia bella dovreste evitare questa pellicola realizzata con i piedi; la ciliegina sulla torta è rappresentata da un cast davvero scadente, fatta qualche eccezione (si salva, per es., il protagonista)



raffa, 24 anni, bari.




Buon film, pessimi attori

(7/10) Voto 7di 10

Per quanto nei dettagli tecnici emerga chiara la natura di pellicola a budget modesto, il film è costruito bene, con un ritmo piuttosto serrato e una sequenza logica, dal piglio quasi didattico, che accompagna anche lo spettatore meno informato nelle pieghe della vicenda. Un buon film dunque, con il merito non da poco di togliere una volta per tutte il velo di ipocrisia che ha per anni tentato di coperire le malefatte della finanza Vaticana. Dettaglio non da poco, il Papa stesso appare conoscere e tollerare, pure non approvandola, la condotta di Marcinkus. Un capitolo a parte la recitazione e il doppiaggio, degni di un film porno tedesco anni Ottanta. Possibile che l'Italia non potesse esprimere niente di meglio? Definire quelle di Antonutti e del sempre sopravvalutato Giannini grandi interpretazioni mi pare troppo anche per il più snob degli italiofili. Su Alessandro Gassman e i politici da Bagaglino, poi, meglio glissare.



Max VG, 30 anni, Milano (MI).




Bel film

(7/10) Voto 7di 10

Di certo è un bel film forse un pò "filtrato", ma credo sia normale, tratta degli argomenti molto delicati....!!!!!!



Lele, 23 anni, Catania.




Un'occasione perduta

(4/10) Voto 4di 10

Mi associo alla recensione di valeria chiari, la quale mi ha tolto letteralmente le parole di bocca. il film, che dovrebbe trattare uno dei più cupi e scottanti misteri italiani, sembra una lavatrice in centrifuga, dove gli eventi scorrono freneticamente davanti allo spettatore, che più volte è costretto ad usare il telecomando per mandare indietro le scene e tentare di capirci qualcosa. ed io, che al tempo dei fatti ero ancora una bambina, non ci ho capito un granchè; quel poco che so su calvi, sindona, lo ior e compagnia bella lo devo esclusivamente a carlo lucarelli. questo film non ha tolto e soprattutto non ha aggiunto nulla a quel che già sapevo. quanto agli attori, al di là dell'interpretazione magistrale di antonutti, il cast si perde in una serie di macchiette da bagaglino: primo fra tutti il craxi-zerbinati (che del bagaglino faceva parte veramente), ma anche andreotti (insopportabile, peggio dell'originale) e licio gelli, con un accento fiorentino che non c'entra niente con le sue origini aretine. gassman jr nei panni del faccendiere pazienza è vacuo e inconsistente (come sempre); giannini nei panni di carboni è invece molto al di sotto delle sue grandi capacità, e ci offre un personaggio scialbo, che spicca solo per l'accento sardo e lo strabuzzare degli occhi. insomma, un'occasione perduta. i fatti sono talmente scottanti da aver bisogno di una trattazione capillare e precisa; invece la sensazione che si ha è quella di un ferrara con l'occhio all'orologio, che cerca di far entrare a forza tutto quel che ha raccolto sull'accaduto in un paio d'ore di film; il risultato è un gran macello, un calderone dentro il quale bolle di tutto e - in definitiva - un film che ad un profano non fa capire assolutamente nulla.



Chiara, 32 anni, Roma.




Parlare della stori

(7/10) Voto 7di 10

Senza dubbio il mistero del crack del Banco Ambrosiano è senz'altro l'ennesimo strascico della sequela dei misteri italiani che non vedranno mai la pura verità sull'accaduto.Un film in cui gli attori recitano egregiamente la loro parte , encomiabile la recitazione d Omero Antonutti e Pamela Villoresi ma tuttavia pieno di errori che potevano tranquillamente essere evitati se il regista poneva magguire attenzione:vedi la data della perquisizione a Castiglion Fibocchi per gli archivi del Venerabile avventua il 21 Marzo 1981 e non in Febbraio , vedi la presenza di veicoli dei giorni nostri in un film ambientato nel 1982 , fuorviante l'intermezzo con i gangster della Banda della Magliana di cui non ci sono notizie certe insomma una serie lunghissima di dettagli ne ho contati circa una ventina che stravolgono a piccole dosi il vero senso storico della vicenda.Un commento positivo agli attori che impersonano la classe politica magistrale e realistica l'interpretazione del Gobbo anche se le foto che consegna al Papa sono costate a Gelli 170 milioni e non 250.



Matteo, 38 anni, Firenze.





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