Direi che questo film,a dispetto delle molteplici critiche che gli sono state rivolte, rispecchia bene il clima triste di corruzione e dubbio che si respira in Messico. Non ritengo corretto censurarlo,anche perche sarebbe come rinnegare una parte di storia del proprio paese,e questo i messicani dovrebbero capirlo. Io mi ritengo soddisfatta dalla visione de "il crimine di padre Amaro", anche perche ho apprezzato la performance dei due bravi attori protagonisti,e nn meno di quelli secondari, insomma davvero un ottimo cast. La regia devo dire nn e delle migliori.
Il film mi è parso una mediocre telenovela, con ambizioni pseudoculturali. Soprattutto mi ha colpito la solita serie di pregiudizi anticlericarli: la corruzione del preti e della gerarchia, l'illiberalità della Chiesa sia quando "impedisce" ai preti di sposarsi sia quando, anzichè spiegare alla gente la dottrina, diventano paladini della c.d. teologia della liberazione (sembra quasi che qualcuno li abbia obbligati a diventare preti !).
Naturalmente le donne sono tutte sottosviluppate e dedite alle magie occulte.
Insomma, si è persa una occasione, e si sono bruciati soldi, per descrivere con obiettività la vita di quel paese e di quella gente.
Il crimine non è certamente l'amore, ma l'egoismo di questo prete che pensa solo a se stesso, alla sua carriera; non gli importa che la sua donna (?) stia aspettando il suo figlio. in realtà ama solo se stesso. ed ha il coraggio di celebrare il funerale...poveretto.
Il padre Amaro rappresenta la corruzione. Il padre Amaro rappresenta la sessualita' esplosiva. Il padre Amaro rappresenta il peccato. Seduce una ragazza. Lei rimane incinta. La fa abortire. Attorno a lui preti corrotti, donne ossessionate dalla religione e inferme di mente. Fa da sfondo un Messico rurale e aspro. Un bel film, sostenuto dal sempre bravo Gael Garcia Bernal e dalla piu' brava e seducente Ana Claudia Talancon. Una storia amara e scioccante. La verita' che si nasconde, molte volte, sotto le tonache dei preti.
Sfizioso il ruolo di Dionisia interpretata da Luisa Huertas.
Da vedere.
Non mi ha convinto tantissimo... anche se il sacerdote e Amelia sono stati scelti molto bene, non mi e' piaciuta quell'aria stantia di questo messico in sospeso fra Internet ed esorcismi. Una condanna fin troppo facile. In messico vorrebbero censurarlo, ma in fondo questo e' un film irrisolto, che vuole condannare e non fa nulla, nemmeno difendere con forza il diritto dei preti a sposarsi. Le narcolimosnas e la guerriglia sono solo sullo sfondo della Sierra, e il problema anche in questo caso rimane irrisolto. Il libro e' ben piu' "scandaloso", certo, lo fu a fine ottocento, ma penetra di piu' nei problemi.