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Femme Fatale

Opinioni presenti: 44
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Bello e difficile

(8/10) Voto 8di 10

Questo film può sembrare poco comprensibile,ma de palma fa tutto benissimo. è una sua caratteristica fare film "inenarrabili" in cui tutto si chiude alla fine. il finale non è deludente, quando si scopre essere un sogno , perchè è il tema del film il deja-vu( ahh non so il francese) e l'esperienza onirica di cartesio. senza ciò è un film normale che all'apparenza è insipido. aspettate a criticarlo



Stefano, 17 anni, Castelleone (CR).




Bel film

(8/10) Voto 8di 10

Ottimo film, ti tiene attaccato al divano, l'andamento è veloce e il finale l'ho trovato molto bello....per non parlare dello spogliarello della protagonista: da urlo :)



Ale, 25 anni, Prov di lecco (LC).




La finestra sul cinema

(8/10) Voto 8di 10

Prima scena. Una donna quasi nuda in una stanza d’albergo guarda alla televisione un film in cui compare una figura di femme fatale. Come sempre e una volta di più, come suggeriscono la scena iniziale ed il titolo stesso del film, il cinema di De Palma guarda al Cinema: due donne, le protagoniste di due film, si guardano l’un l’altra, in un atto di doppia visione riflessa che si risolve tutto nella finzione, senza trovare vie di fuga verso la realtà. E tutto il film è un continuo rimando tra finzione e realtà (realtà?), tra realtà e sogno. De Palma da sempre non ci racconta solamente una storia ma prima di tutto mette in scena il dispositivo cinematografico, e l’ultimo capitolo della sua filmografia è un ulteriore conferma di ciò: ralenti, split-screen e scene da antologia si sprecano, grazie anche alle notevoli musiche di Riuychi Sakamoto. La storia è questa. Durante il Festival di Cannes una ladra, con l’aiuto di due compagni, tenta di rubare un preziosissimo incastonato di diamanti indossato dall’attrice di un film. Il furto riesce ma la donna tiene per sé il bottino e, una volta riuscita a fuggire, si rifà una vita, grazie ad una sosia suicida, sposando un diplomatico americano. Tuttavia sette anni dopo è costretta a tornare in Francia dove rischia di tornare a galla il suo passato. Ma i colpi di scena non si fanno attendere… Quel che è certo è che il regista americano ama il cinema come pochi altri e gli si perdonano volentieri certe debolezze ed evidenti gratuità nel soggetto, in virtù di alcuni momenti indimenticabili (la scena iniziale “ad alta tensione” del furto e quella ripetuta quasi identica del furgoncino, nelle quali il tempo viene dilatato in modo magistrale). Sul piano tematico De Palma affronta ancora una volta (speriamo sia l’ultima) uno dei temi che più gli stanno a cuore: quello del doppio. Due sono i personaggi che la protagonista interpreta, due sono le vite che essa vive (una sognata ed una reale, ma badiamo ancora a queste differenze?), due sono le volte in cui una stessa scena viene rappresentata; lo stile stesso del film rimanda esplicitamente a questo tema, ad esempio nell’uso dello split-screen con cui una scena viene sdoppiata in due immagini. E’ inoltre doveroso sottolineare come in De Palma all’assoluta finzionalità della materia filmica rappresentata e all’esplicitazione del linguaggio filmico faccia da contraltare l’estrema sincerità con cui dimostra il suo amore per il cinema, utilizzandone il linguaggio in modo parossistico ed antirealistico. Viene da chiedersi quando la finirà De Palma di citare Hitchcock (in questo caso abbiamo un protagonista fotografo, oltre alla solita donna che vive due volte), ma è probabile che quel momento non arriverà mai.



Andrea, 22 anni, Parma.




Geniale

(8/10) Voto 8di 10

Magistrale uso della cinepresa, continue citazioni autoiorniche dei grandi del cinema (Hitchcock in primis ovviamente). Ironia e fantasia alla massima espressione. Che dire, 2 ore di assoluto spettacolo; capire fin dall'inizio il film non serve a nulla se non a perdere la magia di farsi rapire dal film stesso.Un Banderas forse un po' sottotono, ma la protagonista di certo non vi deluderà. Due piccoli grandi particolari: Dopo il risveglio nella casa della sua sosia la Tv appena accesa parla dei sogni premonitori che spesso si avverano (l'indizio c'era); e la grandissima citazione nel tuffo finale nella senna, solenne omaggio a Vigo.(anche sigla di Fuori Orario).



Andrea, 36 anni, Piove di Sacco (PD).




Avvincente!

(8/10) Voto 8di 10

Questo e' un film da non perdere,se si ama la suspance... La protagonista e' decisamente azzeccata per la parte,Banderas pero' e' in secondo piano rispetto a Rebecca...poteva dare di piu'.Non ascltate i critici e andate a vederlo!



Elisa, 21 anni, Ravenna (RA).





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