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K-19

Opinioni presenti: 38
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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L'opinione di Riccardo

(8/10) Voto 8di 10

Questo è certamente un film che può non piacere a tutti, quando si parla di sottomarini ci aspettiamo silurate e bombe di profondità a non finire e non il film sull'ultimo gioiello di una sgangherata potenza militare come la Russia. La Bigelow ci confeziona un bellissimo film su di una storia realmente accaduta all'equipaggio del K-19, vanto dalla marina militare Russa che pur di poter schierare un'arma potente fuori dalle acque territoriali americane davanti alla costa di New York fa uscire un sottomarino non ancora finito, senza avere tutte le attrezzature adatte come le tute antiradiazioni ed un sistema di raffreddamento secondario del nocciolo nucleare. Un film notevole per la sua storia, per l'abnegazione dei componenti dell'equipaggio, la Famiglia. Essi danno la vita per i loro compagni, lo fanno per eroismo e per senso del dovere. Una tragedia tenuta per anni nascosta ma che potrà essere rivelata al mondo dopo 28 anni quando cadrà il muro di Berlino. Il film è girato con autentica maestria, la sensazione è proprio quella di stare dentro il sommergibile, il contrasto tra i due comandanti non supera mai la linea del rispetto ed anche il tentativo di ammutinamento sventato dal vice-comandante rientra nella logica dell'intreccio. Le ricostruzioni degli ambienti sono veramente notevoli, trovo adeguate la fotografia ed il montaggio che rendono la storia di semplice comprensione. Quello che però in questo film trionfa è la colonna sonora che è veramente un inno al grande cinema. Il dosaggio della stessa è un qualcosa di veramente magico che ti cattura e non fa staccare la faccia dallo schermo. Solo la colonna sonora varrebbe il vedere questo splendido film, non faccio accostamenti a Caccia ad Ottobre Rosso dove tutto è più "personale", lì abbiamo un Russo col sogno americano qui abbiamo dei Russi molto più nobili ed umani perchè nonostante le difficoltà fino alla fine si sacrificano per i loro compagni e non pensano ai loro tornaconti vogliono solo tornare vivi alla loro casa e grazie a 7 eroi molti ce la faranno. Altri moriranno in seguito a causa delle radiazioni assorbite ma il k-19 torna a casa. Ritornando a Caccia ad Ottobre Rosso, bellissimo film, posso solo dire che Vostrikoff (il vero comandante del K-19 si chiamava Nikolaj Vladimirovi Zateev) non avrebbe mai dato il suo sommergibile in mani americane.



Riccardo, 41 anni, Montesilvano.




annesimo film sui sui sommergibili!

(7/10) Voto 7di 10

Credevo che fosse uno dei tanti, ma invece mi ha piacevolmente colpito, intendiamoci, non aggiunge nulla di nuovo,e in alcuni punti è stato americanizzato,ma è girato bene e nella parte finale da il meglio di se. Ford, è molto bravo (come ci si aspetta da un attore come lui), ma anche tutto il cast svolge bene il proprio compito. In definitiva, un film da vedere.



Juggernaut, 21 anni, Pisa (PI).




a sangue freddo

(7/10) Voto 7di 10

ho visto molti pareri(soprattutto di ragazzini) enfatizzare questo film molto probabilmente per immature parti politiche,spesso vaneggiando alla Madre Russia (madre di chi poi??). bando alle ciance,parliamo seriamente di film: la fotografia è molto buona,l'ambientazione claustrofobica ti tiene bene in "atmosfera" quasi come fossi nel sottomarino anche tu. Il faccione do Ford è troppo americano,è vero. Ci voleva qualcuno meno "coatto" ma comunque il film tutto sommato regge. Molto romantiche le scene del sacrificio dei marinai,la colonna sonora è la cosa migliore del film,romantica e con toni ripresi dal folklore russo. un buon film,ma senza enfasi. da vedere



Filmografo, 25 anni, Roma (RM).




Il “Battello” di Kathryn Bigelow

(7/10) Voto 7di 10

Kathryn Bigelow, che in questo film quasi tutto al maschile è una delle poche presenze femminili, sembra prediligere l’elemento “acqua” per i suoi film, basti pensare a “ Point Break - Punto di rottura”, “Il mistero dell'acqua” e adesso questo “K-19” ovvero “The widowmaker” – “Il fabbricante di vedove” così era soprannominato a causa delle morti che aveva causato (27 in totale, dieci della quali avvenute addirittura prima di salpare in mare aperto). Impossibile non fare un confronto con “Caccia ad Ottobre Rosso” ma con tangibili differenze rispetto ad esso. “K-19” è migliore dal punto di vista prettamente tecnico e di realizzazione ma decisamente inferiore dal punto di vista dell’umanità: nel film di John McTiernan (del 1990) vi era uno strepitoso Sean Connery ed era la prima volta che i russi non erano poi così “cattivi”, K-19 manca invece di quella vena “romantica” che avevamo ritrovato nel film con Connery. Personaggi molto differenti quelli interpretati da Ford e Neeson: temerario ed ambizioso il primo (suo padre era stato un eroe della Rivoluzione ma era morto in un gulag), quanto è invece cauto il secondo. Vostrikov/Ford tiene gli uomini sotto stress a causa delle frequenti esercitazioni senza tenere presente gli effettivi problemi del “K-19” o “Il Battello” così come viene chiamato il sommergibile da tutti i componenti del suo equipaggio e porta gli uomini sempre al limite anche se ciò significa far correre loro dei seri rischi. L’unico momento di relax di tutta la missione è rappresentato da una sosta in superficie durante la quale i marinai giocano a calcio sulla banchina innevata e fannno fotografie. Egli solo alla fine metterà da parte la propria ambizione e prendendo una difficile decisione nonostante fosse consapevole del fatto che essa avrebbe potuto determinare la fine della sua carriera e forse condannarlo alla prigionia in un gulag come prima di lui suo padre. Polenin/Neeson è invece il comandante buono e comprensivo, aveva intuito quali erano i limiti del K-19, sconsigliandone l’uscita in mare, li aveva dichiarati apertamente ai suoi superiori e per questo era stato retrocesso al grado di vice-comandante. Egli conosce i suoi ufficiali e tutti gli altri membri dell’equipaggio ed è tenuto da loro in grande considerazione ma è anche un ufficiale leale che resterà sempre dalla parte del suo comandante, fino alla fine. Tra i due protagonisti decisamente migliore Neeson, considero infatti Harrison Ford (qui anche produttore esecutivo), nonostante l’indiscutibile fascino e carisma, troppo “americano” per la parte a lui assegnata. La pellicola è caratterizzata più da momenti commoventi ed eroici piuttosto che d’azione ma il culmine della commozione è alla fine della pellicola quando, 28 anni dopo, in occasione della caduta del muro di Berlino e con essa del Comunismo, Vostrikov/Ford incontra il suo vice comandante e gli uomini sopravvissuti del suo equipaggio al cimitero per commemorare i compagni defunti: come Vostrikov dice il loro senso del dovere non era stato dimostrato nei confronti della Marina o dell’Unione Sovietica ma nei confronti dei loro stessi compagni: i componenti della Famiglia (come essi amavano definirsi).



Maddalena, 40 anni, Milano (MI).




Il Battello di Kathryn Bigelow

(6/10) Voto 6di 10

Kathryn Bigelow, che in questo film quasi tutto al maschile è una delle poche presenze femminili, sembra prediligere l’elemento “acqua” per i suoi film, basti pensare a “ Point Break - Punto di rottura”, “Il mistero dell'acqua” e adesso questo “K-19” ovvero “The widowmaker” – “Il fabbricante di vedove” così era soprannominato a causa delle morti che aveva causato (27 in totale, dieci della quali avvenute addirittura prima di salpare in mare aperto). Impossibile non fare un confronto con “Caccia ad Ottobre Rosso” ma con tangibili differenze rispetto ad esso. “K-19” è migliore dal punto di vista prettamente tecnico e di realizzazione ma decisamente inferiore dal punto di vista dell’umanità: nel film di John McTiernan (del 1990) vi era uno strepitoso Sean Connery ed era la prima volta che i russi non erano poi così “cattivi”, K-19 manca invece di quella vena “romantica” che avevamo ritrovato nel film con Connery. Personaggi molto differenti quelli interpretati da Ford e Neeson: temerario ed ambizioso il primo (suo padre era stato un eroe della Rivoluzione ma era morto in un gulag), quanto è invece cauto il secondo.Tra i due protagonisti decisamente migliore Neeson, considero infatti Harrison Ford (qui anche produttore esecutivo), nonostante l’indiscutibile fascino e carisma, troppo “americano” per la parte a lui assegnata. La pellicola è caratterizzata più da momenti commoventi ed eroici piuttosto che d’azione ma il culmine della commozione



Maddalena, 40 anni, Milano (MI).





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