A mio avviso quello che fa di questo film un bel film, anche se non un grande film, è la magistrale recitazione di tutti gli attori che hanno saputo vincere la probabile indifferenza dello spettatore ormai forse un po' annoiato dall'inflazione di situazioni di questo genere. La fine drammatica riconduce la storia all'inizio del film che non promette nulla di buono: un tentantivo di suicidio... Eppure un po' ci spiazza, dopo le tante situazioni tra l'erotico il drammmatico il ridanciano, ci eravamo dimenticati della tragicità della situazione; pensavamo a qualcosa di più morbido; al solito compromesso che nella vita reale (fortunatamente?) di solito prevale. Invece l'imprevedibile, l'incidente, una soluzione tra le peggiori che potessero capitare. Credo che la fine sia da una parte un colpo magistrale del regista per aggiungere un sapore forte al suo lavoro; d'altro canto anche una comoda scappatoia al banale che mai e poi mai deve insinuarsi in nessun lavoro di stampo intellettualistico: chi non ricorda "L'insostenibile leggerezza delll'essere"?
Decisamente il film più brutto che abbia mai visto...noioso, pesante, tirato per le lunghe...il film altro non è che la storia di una cinquantenne insoddisfatta che passa il tempo a fare la spola tra casa sua e quella del suo amante per fare sesso...Le scene di nudo sono più che nauseanti
Si fa un po' fatica a mettere a fuoco la vicenda. Del resto l'argomento, per quanto classico, è indagato e osservato da un punto di vista indubbiamente originale. Innanzitutto la scelta di corpi (attori) non più giovani e segnati dagli anni, nobilita il film, concretizzandone la realtà e strappando il tema amoroso dal solito e noioso zoo giovanile alla MTV. La protagonista, una donna del tutto normale, che vive una vita comune, s'innamora di due uomini, di cui uno è il marito. Per un anno vive queste due avventure amorose in piena libertà e felicità (seppure di nascosto). Le due storie si rafforzano a vicenda e grazie ad esse lei riacquista splendore e gioia di vivere. Una nuova gioventù che sembra offrirsi a tutti i partecipanti del gioco.
Qualcosa però non funziona e l'apparente equilibrio viene meno. La gioia si trasforma in preoccupazione, in tensione, in sensi di colpa difficili da gestire. I due uomini iniziano a rivendicare la "proprietà" della propria donna e lei corre senza rendersene conto verso la vertigine del vuoto e dell'autodistruzione.
Due amori sono due attrazioni verso due mondi molto diversi tra loro. E' possibile coesistere in queste due tensioni? possono i due mondi entrare in contatto senza annullarsi? senza sminuirsi? senza prevaricare uno sull'altro? la donna, ad un certo punto, sembra avere un'intuizione e organizza in gran segreto l'incontro tra il marito, la figlia e l'amante. Sarà la fine di tutto, l'equilibrio dettato dall'entusiasmo di sentirsi rinascere, si spezzerà perché i pensieri negativi, la tristezza e il senso di vuoto diventeranno pressanti e si cementificheranno sempre più nelle teste dei tre, prima ancora che nei cuori.
La difficoltà di capire e comunicare il proprio mondo interiore è la vera protagonista del film. Di fronte al dolore, di fronte alle contraddizioni quotidiane, la mente si blocca perché non sa spiegarsi. E ancora una volta la donna sembra avere l'intuizione che tra due scelte impossibili esiste la possibilità di non scegliere ma di vivere: "non desideratelo, siatelo!".
Peccato il finale un po' troppo scontato e "forzato".