(Pino) Pinocchio sta tornando d’attualità, perciò occorre tornare indietro nel tempo per cercare di cogliere le perle sul tema già seminate in passato; con questa surreale quanto tenerissima storia, Peter Del Monte riuscì a ricreare un moderno Pinocchio metropolitano alla ricerca della sua Fata Turchina dai mille volti, oppure alle prese con la balena, con lo zingaro Mangiafuoco e con il sapiente cane Melampo; un Pinocchio che sogna il Paese dei Videobalocchi che scoprirà esistere sia all’interno di una fabbrica (nella quale Oliviero vorrebbe lavorare per mantenere suo figlio) che dentro un bicchiere di vino; consigliato dal saggio grillo/barbone che vive nei tombini, Oliviero bambino è costretto a fare da genitore anche ai sui genitori/nonni - i bravissimi Haber e D'Obici - in una Milano che pare sia rimasta ferma nel tempo fino a oggi; Regista che meriterebbe molti, ma molti più encomi di quelli che ebbe (sia per Piso Pisello che per Giulia e Giulia), con questo film credo superò se stesso.
Favola surreale e deliziosa, originale e tenerissima, con una colonna sonora azzeccata. L'unica pecca è forse la recitazione un po' artefatta, "impostata" di Luca Porro... ma nel complesso è un film decisamente riuscito. Ottima l'interpretazione di Fabio Peraboni nel ruolo di Cristiano!