Non appena ha inizio questo film, mi rendo conto di essere profondamente dentro una favola, quasi in un sogno. Le immagini sono bellissime, al limite dell’essere un cartone animato. I dettagli sono curatissimi e l’atmosfera è ovattata. Sono dentro ad un sogno, e non manca la magia. Un tronco incantato scivola da un carretto e pieno di vita rotola e rimbalza in mezzo al paese che sarà di Pinocchio, fino ad arrivare sulla soglia di ‘casa Geppetto’. Non so che Pinocchio mi aspetta… ma sarà l’ultima, durante la visione del film, che la mia mente si preoccuperà di trovare corrispondenze con la favola di Collodi. E’ bellissimo il Pinocchio-Benigni, credibile, capace di trasmettere emozioni. Pinocchio-Benigni è una forza della natura! Poi la favola scorre e si fanno incontri fantastici, come quello con Mangiafuoco: intenso l’incontro tra Pinocchio e Mangiafuoco, dolcissimamente esilarante lo stratagemma con cui Pinocchio-Benigni evita di finire in brodo! Belli e bravi il Gatto e la Volpe, il Campo dei Miracoli, il Paese degli Acchiappacitrulli… fino all’incontro con Lucignolo: altro incontro da ricordare… Bravo Kim Rossi Stuart nell’esprimere innocenza e ribellione. Toccante (e dolcissima!) la suddivisione delle refurtiva in cella tra i due (Pinocchio e Lucignolo). Nonostante i consigli del Grillo Parlante e l’amore della Fata Turchina, Pinocchio continua imperterrito a seguire il suo cuore e a cacciarsi nei guai ed è la cosa ce me lo fa piacere di più! Ci si ritrova nel paese dei balocchi, metafora attualissima. Ci pensa la Fata Turchina a salvare Pinocchio dal suo destino di diventare asino e a riportarlo sulla retta via fino a quando, ormai diventato un ‘ragazzo come tutti gli altri’, sulla soglia della scuola… Be’, la sorpresa finale non posso svelarla, ma questo finale lo trovo geniale. Pinocchio vivrà sempre.
ammetto di non conoscere la versione letteraria di "Pinocchio", ma mi aspettavo che la trasposizione cinematografica di Benigni fosse un po' più verosimile, nel mio immaginario, infatti, un purattino di legno si dovrebbe muovere a scatti, cosa che nel film non accade, inoltre la recitazione della consorte di Benigni è monotona, cioè senza variazioni di tono significative.
Ho dato sei a questo film perchè se da una parte i personaggi della fata e di Pinocchio sono scadenti e scontati, a salvare la situazione troviamo il personaggio di Lucignolo che, Kim Rossi Stuart è il magistrale interprete dell'"anima grande", così come pinocchio lo chiama per tutto il film. Nel personaggio di Lucignolo, di cui altri registi avevano evidenziato solo il lato negativo, vengono a mia opinione messi in luce il buon cuore e la continua ricerca della felicità.
molto azzeccate anche questa volta sono le musiche, composte da Nicola Piovani.
Su Rotten Tomatoes e' stato classificato come uno dei peggiori film della storia del cinema. Vedere per credere, ammesso che riuscirete a vederlo fino in fondo, senza far prima volar via il dvd dal vostro lettore. Mortale.
Davvero molto poco si salva di questo film, tante fatiche per nulla, un film meno che mediocre, pessimi attori e regia...mah che dire, farà la fine che si merita nel dimenticatoio
Film completamente sottovalutato e travisato... nessuno sembra aver capito come Benigni abbia scelto un singolo elemento dell'originale collodiano (l'infanticidio) e lo abbia portato in scena in maniera poetica e ispirata. L'operazione era già stata compiuta a teatro da Carmelo Bene (cui, a mio avviso, Benigni si è ispirato) e quindi non si deve considerare del tutto nuova. Eppure il finale con l'ombra del burattino che insegue la farfalla avrebbe dovuto mettere sulla giusta strada chi si è avventato in stroncature epocali. Non parlo di chi si espresso in questa sede, ma di gente che si azzarda ad elevare il proprio sacrosanto diritto di critica a professione.
Film molto bello.
Trailer italiano (it) per Giselle (Dutch National Ballet) (2023), un film di Marius Petipa, Jean Coralli, Jules Perrot con Olga Smirnova, Jacopo Tissi,.
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(5.5/10)
