Davvero simpatico
per essere un 2 mi aspettavo un film scadente
invece è davvero bello, mi sono piaciuti moltissimo i cani li adoravo.anke se ,sinceramente, avrei preferito un cartone animato, perchè secondo me avrebbe suscitato più interesse nei bimbi piccoli
così gli do 8.
Questo sequel è abbastanza piacevole e simpatiko, ma di certo nn è alla pari con il suo predecessore! 7 a "La carica dei 102 - un nuovo colpo di coda"!
La carica dei 101 era (ed è) uno dei pilastri del cinema di animazione. Tutto era perfetto, dalla storia, ai disegni, ai personaggi (come dimenticare Crudelia DeMon e l'inseguimento finale in macchina, con gli occhi iniettati di sangue?).
Poi, recentemente, giunge il remake "in carne ed ossa"; niente da dire su Glenn Close, sempre straordinaria, una cattiva eccezionale, sopra le righe. Ma non si può basare un film sul carisma di un solo personaggio, anche se è il protagonista (perché se nella pellicola animata i protagonisti erano i cani, ora invece questi sono ridotti a pretesto per gag di dubbio gusto, tanto che non parlano nemmeno).
E già quello lasciava un qualcosa di amaro in bocca, come una sensazione di sgradevole deja-vuù poco riuscito.
Ma la grande Disney, oramai evidentemente a corto di idee (basti pensare ai vari Re Leone, Aladdin, Pocahontas, persino Il libro della Giungla e Peter Pan...), non si accontenta di aver tratto da un capolavoro un remake piuttosto scarsino: decide, sull'onda dello spiegabile quanto immeritato successo di questi, di produrre addirittura un sequel del remake. Roba da far storcere la bocca anche a chi il Cinema non sa nemmeno dove sta di casa.
E non basta Depardieu come spalla alla Close, per salvare questo filmetto insipido e scialbo dagli insulti di chi, come me, non può più sopportare di vedere rovinati e mal reinventati i miti della propria infanzia.
A onor del vero, c'è da dire che qualche gag gustosa c'è, complice un pappagallo assai loquace, dall'umorismo leggermente (e sottolineo "leggermente") più - se non maturo - quantomeno godibile di quello del resto del film.
Ma persino la citazione da "Lilli e il Vagabondo" perde tutto il suo fascino, perché messa lì e sottolineata assai poco elegantemente (molto meglio la parodia in "Hot Shots"!) dalla proiezione in contemporanea della videocassetta del film.
In buona sostanza, non credo che questo film meriti più di 3, e questo è il voto che gli darò, senza fare discorsi stupidi come "per abbassare la media gli darò 1".
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.