Altro monumento al Verdone che fu. Qui fa la parte di un laureato in Lettere che a scuola ci lavora come bidello, e deve accontentarsi di insegnare italiano agli stranieri (all'epoca ben pochi, che neanche lo pagano. Finche' non ha la bella idea di scambiarsi per il prete suo datore di lavoro e di offrirsi come precettore per una giovanissima e affascinante fotomodella. Facile immaginare come va a finire, ma il sogno svanisce all'alba. Una delle prove piu' brillanti del Carletto nazionale, graffiante con il dovuto garbo. Fin dalle prime battute, quando fa il verso al vuoto protagonismo accademico imperante nelle scuole italiane (i vucumpra' che leggono Leopardi...) e al vacuo divismo da copertina patinata. Risate assicurate, anche grazie ad un'impagabile Elena Fabrizi, ancora nella parte della nonna.
un verdone tenero, nelle veste di un finto prete pur di avere un impiego gratificante. Una ragazza modella a cui deve insegnare e che si innamorerà di lui. Un Fabrizio Bracconeri che si sposa perfettamente nel ruolo di Enzo. Ingredienti che decretano la visione consigliata a un pubblico di estimatori della commedia semplice senza fronzoli.