Io ritengo questo film uno dei migliori di Carlo! C'è il pezzo quando da prete spiega a Florinda Bolkan il libro "Io, lui e Dio" che mi fa morire dal ridere tutte le volte che lo guardo! E poi c'è la sora Lella Fabrizi che da sola vale il prezzo del biglietto!!! Grande Carlo!
La storia del cinema si divide in tre ere: una prima "Roma città aperta", una prima di "acqua e sapone" ed un'altra dopo. Il genio di Carlo Verdone mette in risalto una sceneggiatura che sapientemente tratta il forte tema sociale della disoccupazione con una buona dose di umorismo e leggerezza. Le vicende del giovane professore Rolando si intrecciano con una serie di personaggi felliniani, maschere sofferte di una società senza ascesa. Le illusioni, i sogni, l'amore...tutto ciò è solo sfiorato e assaporato dal giovane Rolando con la facilità di chi non è del tutto cosciente delle sue azioni/relazioni. E per tutto il film, lo spettatore può captare un velo di amarezza, malinconia e di tristezza. I sogni ci lasciano come quell'aereo finale che porta via le speranze e i sogni rubati anche solo per un attimo. Verdone è immenso nel saper conciliare l'amarezza della realtà con la gioia dei suoi incontri. Ingiustamente dimenticato al Festival di Venezia del '83, "Acqua e Sapone" rimane un film immagine di una generazione di sognatori che non hanno paura di far cadere una lacrima dai propri occhi. Memorabile la colonna sonora degli Stadio e indimenticabile la scena della pasticceria, ormai manifesto della nuova comicità made in Italy. Per il lato socio-psicologico è inevitabile il confronto con la "Lolita" di Stanley Kubrick. Resta comunque difficile giudicare quale dei due film sia il più bello. Charles M., noto critico inglese, ha detto di "Acqua e Sapone" : "Acqua e Sapone è il trapasso verso quella società finto-tradizionalista, rappresentativa di quella libertà soltanto esposta ma mai incomprensibilmente derisa". Infine sono da notare i primi piani studiatissimi sul volto astratto di Carlo Verdone, debitore del grande cinema pasoliniano. Disse Cutrone, noto scenografo teatral-televisivo, alla prima: "E' capolavoro".
É impossibile non innamorarsi di questo film!! dalla prima volta che l ho visto ho detto: ''unico''!!. e lo è veramente.come tutti i film del ''maestro'' verdone: un piccolo capolavoro... la dolcezza di questo film, la sua sponeità,l' innocenza del protagonista,che rappresenta l' eterno bambinone ultra trentenne che solo l' inimitabile verdone sa interpretare, lo rendono un film speciale.senza dimenticare la parte essenziale: la bellissima storia d' amore della piccola sandy ,stufa della sua vita telecomandata da una madre dal cuore di pietra, e del povero rodolfo, che finalmente le farà vivere momenti indimenticabili ;mettendo da parte ,solo per poche settimane ,il prototipo di vita da modella. film semlicemente unico!! bellissime le interpretazioni della veterana compagna di viaggi di verdone, sora lella ,e del coatto e rompiscatole ,ma dal cuore tenero, fabbrizio bracconeri. film che fa vedere una storia impossibile, ma vera, tra una ragazza e un uomo.il solo e unico vedone...
un verdone tenero, nelle veste di un finto prete pur di avere un impiego gratificante. Una ragazza modella a cui deve insegnare e che si innamorerà di lui. Un Fabrizio Bracconeri che si sposa perfettamente nel ruolo di Enzo. Ingredienti che decretano la visione consigliata a un pubblico di estimatori della commedia semplice senza fronzoli.
Un film che và sicuramente rivalutato,lo ritengo uno dei più belli del primo verdone,più lo si guarda più ci si accorge che tutto è al posto giusto:dialoghi,scelta dei personaggi,scenografie,musiche.