Peter Sellers nei panni dell'indiano d'India Hrundi V. Bakshi dà il massimo di sé in questa commedia di Blake Edwards che vuole essere una critica - nemmeno tanto tra le righe - della Mecca della cinematografia americana. Il personaggio di Bakshi, come più tardi quello di "Mr. Chance" (solitario e alienato protagonista di "Oltre il giardino"), risulta parecchio realistico, pur nella sua comicità, grazie alla caratterizzazione che ne fa il grande attore inglese. La serie scoppiettante di gags rende questo film tra i più comici della storia del cinema e anche se oggi, e dunque nell'era del fast food e fast tutto, tendiamo a scambiare le pause tra una scena e l'altra per initili lungaggini, bisogna obiettivamente ammirare Edwards per la buona calibratura dello script. Il tocco di romanticismo che risulta dal flirt tra lo spaesato e serafico indiano e l'altrettanto spaesata e serafica attricetta francese Michelle (interpretata dalla simpatica Claudine Longet) serve a smussare il surrealismo di fondo di questa commedia che a ragione è considerata un 'cult'.
"Grande capo bianco, lingua biforcuta!"
Regia, Sceneggiatura, Comprimari, Musiche: tutto in questa commedia si esprime al massimo. E poi c'e' lui Hrundi V. Bakshi-Peter Sellers! Da mostrare a scuola e nelle aule di recitazione come paradigma dell'Attore Comico. Immenso.
A mio avviso da paragonare a mostri sacri come frankenstein junior. non ho mai riso tanto! impossibile non vederlo ed apprezzarlo per la comicità semplice ed efficace. mi domando come può non piacere, eppure.... per molti, ma non per tutti!
Secondo me il film va visto almeno due volte. La prima, giustamente, per gustarsi Peter Sellers; la seconda per vedere un altro film: quello che si svolge alle sue spalle. Quello del cameriere che via via si ubriaca, quello dei giocatori di biliardo eccetera.
E se ce ne sia poi un terzo, un quarto... eccetera?