Un film vero,che lascia l amaro in bocca,che fa riflettere sulla dura realtà della mafia siciliana ...Il film coinvolge con semplicità e riesce ad esprimere qualcosa di forte al pubblico che lo segue:sdegno,rabbia,fame di giustizia...Ma lascia anche un senso di smarrimento e paura di fronte ad un'organizzazione malavitosa che miete crudelmente le sue vittime e che non sembra intenzionata a fermarsi...Cos è la mafia?Perchè l omertà fra la gente è cosi forte?Perchè non si riesce a fermarla?PLACIDO RIZZOTTO,un film che ha provato a rispondere a queste domande.
Ho trovato il film molto interessante e coinvolgente e spero che in Sicilia sia stato visto da più persone possibile. E' stata descritta abbastanza fedelmente la Mafia tipica di allora ancora ancorata all'agricoltura e le caratterizzazioni dei singoli personaggi sono state sottolineate con la giusta enfasi. Ma non sono tutte rose e fiori, c'è troppa retorica in questo film e devo fare notare aimè anche un errore storico: Liggio (lo sciancato) all'epoca aveva poco più di 20 anni a non capisco come mai sia stato scelto Albanese (pur molto bravo a mio avviso) per interpretarlo. Comunque un film da vedere.
>L'intento morale c'è.Le critiche veneziane sono state ottime.In sicilia è già stato ritirato,segno tangibile che qualcosa ha colpito nel segno.Il presidente della commissione antimafia"non è riuscito al alzarsi dopo la proiezione perchè troppo emozionato"come recita il flano(e qui qualche dubbio sorge...).Eppure,specie se paragonato al bellissimo i cento passi,altro mafia-movie di questa stagione,il film di scimeca suscita più di una perplessità.Forse il regista,troppo impegnato nel sovraccaricare di segni e simboli la storia,si è dimenticato che per suscitare empatia,la prima cosa da fare è descrivere personaggi,fatti e ambiente:invece in due ore,della missione del protagonista si capisce ben poco.Scimeca utilizza il flashback e il sovrapporsi di tempi e spazi alla rashomon in maniera troppo libera,ed il film ,più che denunciare i soprusi mafiosi sembra,specie nel finale,un poliziesco televisivo in stile piovra.Alcuni momenti non c'entrano nulla con la storia,come il picnic dei nazisti e sembrano appiccicati giusto per allungare il minutaggio,peraltro eccessivo.Il pubblico resta distante,il racconto è freddo,distaccato,poco abile nel toccare le corde che il film di marco tullio giordana aveva stimolato in modo efficace..Più di un sopracciglio si inarca osservando la recitazione:troppo "a effetto",con rallenty,soggettive,personaggi caricaturati(a partire dal protagonista).Alcune scelte stilistiche,come i sottotitoli su frasi che in realtà di facilmente comprensibili sanno un po'di localismo forzato.Insomma da una storia semplice si crea un guazzabuglio caotico peggiorato dalla invasiva ed incomprensibilemente new age colonna sonora.Nonostante i buoni propositi,Placido Rizzotto è una occasione mancata,troppo schematico e semplicistico nell'affrontare il delicato tema del dopoguerra in sicilia e poco efficace nel descrivere personaggi e contesto.Lodiamo solo l'idea..