È un film che fa pensare..
pensare cosa?beh, pensare a come un uomo possa essere in grado di uccidere un suo simile.
questo film rappresenta la storia di un ragazzo che uccide i suoi genitori ad appena 19 anni, viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico, e dopo pochi anni riesce ad ottenere gli arresti domiciliari..
scappa in francia e li cerca di costruire una nuova vita commettendo sei omicidi e vivendo con continui furti e rapine.
il film descrive molto bene ciò che roberto succo riescì a commettere, poi sta al lettore interpretare la personalità del ragazzo e cercare di capire cosa l'ha portato a commettere, come un mostro, tutti questi delitti.
la maggior parte delle persone diranno a se stesse : "è un pazzo"!troppo comodo! bisogna cercare di capire prima di giudicare. era una persona con gravi problemi e questo film riesce perfettamente a sinitetizzare l'anima contorta di questo ragazzo.
da vedere.
Si tratta di un' analisi di un personaggio che, purtroppo, è realmente esistito e che ha veramente compiuto i fatti narrati.
Forse la regia è risultata scarna e incolore, ma il soggetto è veramente degno di nota e ora si potrebbe parlare di capolavoro
Purtroppo questo film non ha ottenuto in Italia la dovuta attenzione da parte dei "media", ma ciò non deve stupire più di tanto. Sono infatti solo i film scadenti che ne ricevono.
Comunque la grandezza del film è uno Stefano Cassetti a dir poco geniale che si cala perfettamente nel folle ma sublime Roberto Succo.
Un plauso infinito a Cedric Kahn.
fare della critica cinematografica sui film (francesi)
è da superficiali.trovo eccelente la recita dell'attore non attore, molto dentro con il personaggio, un film che io vi consiglierei di guardare.
Un film con un simile titolo fa venire in mente qualcosa di improbabile, tanto che la sua uscita nell'agosto 2002 in Italia è stata tale, nel senso che nessuno ci ha fatto caso. Si tratta invece di una pellicola che avrebbe meritato da noi più fortuna per la sua struttura: stile secco ed essenziale, quasi televisivo, recitazione minimalista (Stefano Cassetti è attore non professionista, conosciuto dal regista per caso), musica nulla, eccetto qualche momento, caratteristiche estremizzate nel capolavoro recente di Gus Van Sant "Elephant", osannato da critica e pubblico. Così facendo Kahn è riuscito a dare un'idea di assassino vera, umana, senza idolatrarlo, in perfetta antitesi alla logica di molti film americani su omicidi e affini. Consigliato vivamente, per chi vuole vedere un film originale su un tema abusatissimo!