I capolavori di questo regista sono altri ma va detto che Tornatore ha sempre e comunque qualcosa di interessante da raccontare, e questo film mette bene in scena i sogni,le disillusioni e le illusioni,le speranze di un mondo contadino del sud durante il dopoguerra, a mio parere qui il cinema funge solo da elemento secondario,rappresenta cioè per i protagonisti un modo di rivincita verso la vita come potrebbero essere tante altre cose, mentre in "Nuovo Cinema Paradiso" la macchina cinema veniva rappresentata come elemento di vita di un mondo ignorante e represso (in senso buono si intende, tutta colpa della guerra e della povertà),unico elemento di svago che spingeva al sogno e al distacco dalla realtà tale popolo.
Tornando al film Castellitto è bravo come al solito nei panni di un "fetente", che in fondo però vende proprio quelle illusioni di cui la gente ha bisogno, tiziana Lodato bella e brava ma per me la punta di diamante in questo film è Leo Gullotta.
Tra le tante emozioni passate davanti alla cinepresa che Castellitto risentirà nella commovente scena finale, lo sfogo di Gullotta, omosessuale colto e distinto che supplica "Io me ne voglio andare me ne voglio andare me ne voglio andare", mi fa sempre venire le lacrimeagli occhi.
Consiglio a tutti di vedere questo film italiano fatto molto bene. tornatore è una garanzia. castellitto è davvero molto bravo e insieme a lui tutti gli attori e pseudo-attori di questo film che fa emozionare. il finale è davvero stupendo ma molto triste.
stupende le musiche di morricone.
Certe tremende lungaggini,tempi morti,lirismi gratuiti e via dicendo si potevano perdonare a Sergio Leone,che aveva stile da vendere e che comunque non faceva mai mancare ai suoi film un buon numero di scene strariuscite(molte delle quali sono giustamente passate alla storia).In questo polpettone tornatoriano troviamo solo noia,cartoline,attori irritanti(compreso l'altrove ottimo Castellitto) ed un moralismo di fondo che è il marchio di fabbrica del regista.Un film da esportazione,indigesto.
Trailer italiano (it) per Le otto montagne (2022), un film di Felix van Groeningen, Charlotte Vandermeersch con Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Filippo Timi.