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Palombella rossa

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Fastidioso

(4/10) Voto 4di 10

Non so come sia stato giudicato questo film dalla critica,ma personalmente ho trovato il film irritante e fastidioso,ripetitivo e datato.Quello che si scriveva di Ecce Bombo si scrive per Palombella.Film slegato e scostante. Certo la scena della visione di Dottor Zivago con scene di tifo da stadio strappa + di un sorriso,ma è poco.



Michele, 39 anni, Venezia.




Moretti contro Moretti

(8/10) Voto 8di 10

Nanni Moretti va contro corrente da anni, perfino nei confronti di quello stesso "morettismo" di cui qualcuno ha insinuato l'esistenza. E' scontato fare confronti con gli altri suoi film, perché un filo conduttore c'è senz'altro, ed è l'analisi spietata del costume effettuata dagli occhi spesso ingenui e spesso nevrotici di un unico personaggio: Michele Apicella. Questi si chiama sempre così (tranne il don Giulio de La messa è finita) ma fa mestieri diversi. Qui è un esponente del P.C.I. che a seguito di un incidente perde la memoria e tenta di rivivere la sua giovinezza giocando a pallanuoto, uno sport realmente praticato dall'autore. Ne segue quindi una lunga partita inframmezzata di sogni, considerazioni e stranezze varie dove Moretti continua a condannare la mediocrità e lo schematismo di una certa categoria di persone quali ad esempio i giornalisti: una cronista con sottomano un bignami del P.C.I. gli fa continue domande e per tutta risposta si becca uno schiaffo. Moretti ha dichiarato che "il film e sul P.C.I. ma non solo sul P.C.I., sulla pallanuoto ma non solo sulla pallanuoto": un modo per dire che vi sono da cogliere tanti elementi senza un preciso schema, insomma delle eccezioni per un prodotto con qualche regola. Moretti si chiede anche il perché ha giocato così tanto a pallanuoto, ma non trova risposta se non ostentando la passione per questo sport con azioni di gioco (la palombella è un tipo di tiro in uso dagli attaccanti) ed esultanze dentro una vasca stupendamente illuminata dall'operatore Beppe Lanci. Moretti non tiene alla trama, Moretti concentra il suo perfezionismo nelle singole scene alle quali riesce a dare spettacolo laddove pure possono apparire incomprensibili. L'arte di Moretti è del tutto soggettiva, e come tale va assaporata senza pretendere confronti con standard di sorta. Ed è proprio l'originalità delle sue apparenti stranezze a fungere da carta vincente. Moretti potrebbe apparire nostalgico e aspirante dietrologo (vedi il suo rimpianto per lo stemperamento generale del comunismo nel panorama mondiale), ma nessuno dei suoi fanatismi è lasciato al caso quale grido di un'utopia irrealizzabile. Moretti, o meglio, Michele Apicella, combatte le convenzioni con una morale tutta particolare. In Bianca (1983), dove condannava la precarietà dei rapporti di coppia, ostentava un pazzo conformismo, mentre in Palombella rossa appare così candidamente ironico da ostentare il dubbio. Beneficio che avrebbero dovuto concedergli i responsabili della Mostra di Venezia invece di relegarlo come "evento speciale" nella Settimana Internazionale della Critica.



Giuseppe, 27 anni, Cagliari.




A tratti geniale

(8/10) Voto 8di 10

Film strano, difficile da fare e seguire, ci sono momenti che davvero son davvero morto dalle risate, altri invece sembra non aver nessun significato e dà l'impressione di non finire mai e non arrivare al punto, nonostante la durata sia brevissima. Le parole sono importanti, io non parlo così, grande Nanni!



Graziano, 24 anni, Cassano d'Adda (MI).




Il piglio del nuotatore

(8/10) Voto 8di 10

Sicuramente il film più delirante di Moretti, per quanto costruito come un teorema. Un film sadico e disperato, senza compromessi, e con un finale quanto mai sconsolante (il sole è di cartapesta, ma pur sempre un sole...) Tra le sue opere più riuscite, con autentici momenti di "Cinema" allo stato puro. Molto interessante il cast (Mariella Valentini, Silvio Orlando, Asia Argento, Fabio Traversa, Imre Budavari) e splendide musiche di Nicola Piovani. Nanni si ricicla come corpo-attore straziato e tragico; urla la propria protesta inascoltata contro il linguaggio nell'era del capitalismo becero. Rimane tra i suoi film meno accessibili, ma è anche uno dei più intensi e sentiti - ed è soprattutto un buon film.



Stefano, 24 anni, Torino (TO).




Perchè a sinistra?

(8/10) Voto 8di 10

E'la partita più importante del campionato,siamo alla fine e tu batti il rigore. Qual'è l'emozione che senti,cosa conta veramente ora per te?Il portiere ti apre un varco a destra tu che fai lo usi...Contro le tue idee politiche? Ti mantieni coerente con te stesso,è quali saranno i risultati? Nanni Moretti lo spiega in un film veramente degno di rispetto.



Peppe, 23 anni, Napoli (NA).





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