La regia poco invasiva di Emidio Greco lascia gli intenti del romanzo storico di Sciascia del tutto inalterati. E' un caso di trasposizione fedele, tuttavia sapiente, dell'opera letteraria dalla quale sono stati estratti, con estrema precisione, tutti i dialoghi del film. Regista e interpreti sembrano inoltre indovinare tutto quello che il romanzo, per la sua natura, non può restituire. Sia esso il volto apatico di Silvio Orlando, nel ruolo di un cinico abate Vella che cerca con il lavoro di falsificazione dei codici arabi, di accreditarsi alla nobiltà ma di distrarsi dalla vita; o il suono monocorde della voce di Tommaso Ragno che sottraendo terreno alla prestazione attoriale, fa il vuoto intorno al fascino puro e storico della ragione, che seduce ed anima l'avvocato Di Blasi.
Un film che conoscono in pochi e che in pochi, soprattutto, hanno visto. peccato. già, peccato, perchè 'il consiglio d'egitto' è veramente un bel film, magari lento a tratti, tuttavia senz'altro godibile e ben girato. assolutamente splendidi i costumi e le ambientazioni nonchè l'interpretazione dei protagonisti. un applauso va fatto sicuramente a silvio orlando, abilissimo a calarsi nella parte dell'abate vella; decisamente meno convincente, invece, tommaso ragno, a mio parere troppo rigido e monoespressivo il quale non è riuscito a conferire il giusto fascino ad un personaggio chiave della vicenda. nel complesso, questo film rende ottimamente ciò che leonardo sciascia tentò di comunicare attraverso le pagine dell'omonimo romanzo: i vizi della nobiltà siciliana, la sua forza reazionaria, l'incapacità di accettare un ordinamento democratico. molto bello!
Veramente un gran bel film interpretato magnificamente dal grande Silvio Orlando. Anche se io non so nulla di quel periodo storico il film mi ha avvinto.
Ottima pellicola, anche se purtroppo poco distribuita, che, attraverso le storie dell'abate Vella e dell'avvocato Di Blasi, ha il pregio di raccontare in chiave ironica ma anche drammatica una storia realmente accaduta anche se ciò può sembrare incredibile.
Inoltre, nonostante si tratti di un film storico, i temi, come l'utilizzo della menzogna per il successo e la censura di fronte all'espressione delle proprie idee, sono facilmente attualizzabili.
Un bravo va senza ombra di dubbio ad un grande Silvio Orlando, che ben interpreta il ruolo di furbacchione.
Meno convincente, invece, Tommaso Ragno (Di Blasi), troppo rigido nell'interpretazione, tranne che nella parte finale del film, in cui, invece, riesce a comunicare con efficacia il dolore delle torture e della rinuncia agli ideali.
Curata la regia di Emidio Greco, coinvolgenti le musiche, ricchi i costumi, splendide le ambientazioni, e avvolgente la voce fuori campo (Giannini)
P.S. per chi abbia intenzione di vedere la pellicola è consigliabile che si informi su trama e contesto storico, onde evitare la mancata comprensione dei contenuti, e la conseguente noia, data la durata (135 minuti).