Ottima fotografia, bei costumi, qualche poetica trovata, soprattutto visiva (complice naturalmente Firenze...), ed una strepitosa Judi Dench per una storia sottile come un filo, che si può riempire di molti significati. Cosa che la critica ha fatto abbondantemente, riconoscendone tutti i meriti e forse anche qualcosa in più. Sicuramente il film poggia le basi del proprio consenso sul fatto di toccare uno dei tradizionali nervi scoperti della cultura anglosassone, l'ipocrisia: da Londra a New York, il culto delle convenzioni, delle apparenze e dello status sociale ne sono tratti distintivi oggi come ieri. Resta apprezzabile, nel film, l'ambizione dichiarata di tracciare attraverso una "piccola" storia un affresco storico-sociale di ampia portata e la naturalezza con cui vengono caratterizzati i personaggi (inglesi). L'abilità degli sceneggiatori fa sì che lo spettatore sia già dentro la storia quasi ancor prima che questa inizi. Peccato che, malgrado tutte queste buone premesse,e forse addirittura al di là delle buone intenzioni, il film a me italiana appaia come incorreggibilmente filtrato dagli occhi inglesi: vedo un'ineffabile superiorità nel ritrarre questi italiani, questi fiorentini, come "buoni selvaggi", esempio della "naturalità" e dei tanto aborriti istinti. E la cosa non viene solo accennata, ma reiterata in molte scene in modo disturbante. Sarò forse troppo suscettibile, ma in sede di giudizio questa mi pare una pecca non trascurabile.
Il libro di Forster, che ho letto più di sei volte, mi sembra uno di quei classici esempi di letteratura che difficilmente si riesce a riportare nel grande schermo con successo. Ivory si è cimentato in questa impresa, riuscendo, ovviamente a parer mio, ad esprimere il senso ed il sentimento del libro in maniera mediocre. Apprezzabile però il tentativo, la fotografia, le musiche e ovviamente la recitazione degli attori, da quelli principali ai personaggi meno rilevanti. Ciò determina un bell'otto come voto!
In apparenza è "solo" un film romantico e gentile. In realtà la delicatezza cela una gelida ferocia nel prendere di mira l'ipocrisia delle convenzioni e delle "buone maniere", il primato della facciata, delle compagnie raccomandabili, del perbenismo, del "mai fuori dalle righe". Gli attori sono straordinari tutti ma io ho un debole speciale per Judi Dench (che impersona la scrittrice).
sono pienamente d'accordo con la ragazza che l'ha defiinito una poesia perchè ho sempre pensato che non ci fosse aggettivo piu adatto a decrivere questo capolavoro che rispecchia fadelmente,senza stravolgimenti,tagli nè aggiunte un libro che è la favola più meravigliosa mai scritta,con una gentilezza e ricercatezza nei toni,nelle parole,nelle musiche e nelle immagini che sempre piu spesso sono trascurate nei film che vediamo..E poi il regista ha saputo mostrare al meglio quel paradiso che è firenze con la campagna toscana,tanto solare quanto ricca di storia e impreziosita dalle opere d'arte uniche che ha l'onore di ospitare. Voto 10,per la fedelta a quella poesia che è il libro sapientemente trasformata in soave melodia da ivory.
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(7.5/10)
