Nel 1978, i produttori ritirarono fuori le poche scene girate da bruce lee prima di morire per il suo game of death, e le rimontarono insieme a materiale ed attori nuovi per questo l'ultimo combattimento di chen, storia di una attore minacciato e ferito da un sindacato di taglieggiatori, che si finge morto per prendersi la rivincita. il risultato è una specie di telefilm poliziesco troppo dilatato, con esplosioni, sparatorie, inseguimenti in moto, etc. non c'è nulla dell'idea originale di lee (che era più filosofica), mentre c'è molto di americano, a partire dal cast di validi caratteristi tra cui gig young (premio oscar per non si uccidono cosi' anche i cavalli?), nel ruolo del giornalista. lee appare in brevi fotogrammi presi dai suoi film e rimontati, per il resto vengono usate tre controfigure e numerosi trucchi. solo negli ultimi quindici minuti appare il vero bruce lee, con una sintesi dei tre combattimenti girati prima di morire: contro dan inosanto (maestro di arti marziali filippine e suo amico), il settimo dan coreano di hapkido chin hon joi ed il campione di basket usa abdul jabbar. il risultato complessivo è spettacolare, divertente, con ottime musiche di john barry e una gustosa apparizione di samo hung, futura star del kung-fu insieme a jackie chan, che qui oltre a dirigere i combattimenti fa anche il campione cinese che affronta quello americano sul ring. stupendi i titoli di testa alla 007. un gran film mancato ed un po' "maledetto": l'attore gig young morì suicida poco tempo la fine delle riprese.