miglior film di bruce lee,il film si tinge anche di giallo e non solo per la presenza dei giapponesi,per chi ama il genere questo film non può deludere.
Bruce, un mito intramontabile, non tanto per la qualità dei suoi film, specie dei primi 3 di cui questo fa parte, ma per quello che lui riesce a dare al film, con l'espressività del suo viso, con la sua (nel caso di questo film) maglietta bianca abbinata ai pantaloni lucidi neri che tanta tendenza dovevano fare in quell'epoca, con la mitica sigla iniziale, con il suo modo elegante tanto di combattere (ogni battaglia sembra una danza coreografata) quanto solo di camminare e muoversi e con l'atmosfera che lui, anche da solo, riesce ad imprimere ad una pellicola di bassa qualità fatta prevalentemente da amatori. Fra i suoi film, questo è sempre stato il mio favorito già da quando avevo 6 anni; ora ne ho 36. Ciao da Sandro!!!
Rivisto oggi, the big boss (questo il titolo originale) è piuttosto brutto, quasi amatoriale. ma se amate i film di arti marziali, merita il rispetto che si deve ad un capostipite. narra la storia di un giovane operaio cinese emigrato a bangkok, dove scopre che la fabbrica in cui lavora è in mano a un trafficante di droga e... più che una trama, uno spunto, più che una regia, una cinepresa fissa. ma fu il primo kung-fu moderno in un genere di solito in costume. e fu il primo film da eroe indiscusso di bruce lee: ancora non usa il nunchaku e non esibisce i suoi urletti felini (invenzione in uso dal suo secondo film, dalla cina con furore, in poi). ma è comunque un carisma in embrione. nota per cinefili: il cattivone è interpretato da han ying chieh, scomparso caratterista e maestro d'armi inventore dei trampolini usati per i salti. il film è del 1971, ma uscì da noi nel 1973, per secondo, come se fosse il sequel di dalla cina con furore, che invece era stato girato dopo.