... prevedibile. Questo film è senz'altro ben fatto ed Angie Dickinson è straordinaria, ma è ovvio che già dall'inizio s'intuisce chi è l'assassino. Speravo in un colpo di scena ma tutto si svolge nella "routine".
Il dosaggio di suspance in questo film è davvero degno del maestro De Palma. L'intera sequenza di Angie Dickinson, magistralmente diretta, in un movimento che sembra quasi una danza tra i quadri della mostra, è da accademia del cinema. A volte però quando leggo le opinioni altrui su film che sono cult o che hanno comunque lasciato il segno, di cui tanto si è parlato e che hanno un valore intrinseco dal quale non si può trascendere, rimango davvero senza parole. Ma non semplicemente perchè non sono d'accordo, ma per la facilità di giudizio magari di un ventenne di Roma che forse non ha mai sentito parlare di Fritz Lang di James Cagney o di David Lynch. Non per ostentare chissà che cosa, ma per trasmettere quello che è il rispetto per un arte che da davvero tanto ma che esige frequentazione e conoscenza per una giusta e riverente interpretazione. Se c'è una cosa veramente orrenda, sono proprio talune "pseudocritiche" cari amici. Buona visione..
Innanzitutto iniziamo a dire che "vestito per uccidere" appartiene ideologicamente, stilisticamente agli anni '70, anche se girato all'inizio del decennio successivo. i decenni non iniziano mai cronologicamente, ma sempre concettualmente (cultura, società, musica, arte, ecc...ecc..). in italia ad esempio gli anni '70 iniziarono nel '68 a terminarono nell'81\82, facendoli essere per me il decennio più lungo del secolo scorso, dopo la cosiddetta "belle epoque". detto questo "vestito per uccidere" contiene delle vere perle del "kitsh" anni '70, ammantato specie all'inizio da quell'atmosfera tipica dei film di serie "b" italo\americani del periodo..l'iniziale sequenza della doccia oggi è "improponibile" (sembra la brutta copia di un emenuelle con la krystel), mentre poi si passa alla "sequenza del museo" che entra a pieno titolo negli annali del cinema d'autore, insieme (sempre dello stesso anno)alla "sequenza di denny sul triciclo" in shining...il resto è talvolta lento, alcune scene "improbabili", eppure la sua forza come altri lavori di quel periodo risiede nella fotografia, nell'intreccio e in quell'atmosfera "adulta" e "cosmopolita": spiego meglio. uno dei principali punti di forza di "quel cinema" erano proprio i volti, le ambientazioni, i caratteristi, non così marcatamente americani (come negli horror odierni), non i soliti teenagers massacrati dal bruto di turno...caine è forse sottotono nel film, ma sempre un grande attore, la allen per me è un mito e la dickinson (che peraltro non mi è mai piaciuta come donna) forse la migliore interprete anche se dura poco. la forza di questo film sta proprio in questo. una patina intellettuale, e cosmopolita che negli ultimi anni si è persa per strada..
pieno di citazioni da hitchcock meccaniche e quasi didascaliche, il film è anche molto ingenuo e pieno di personaggi incolori ed assurdi (caine su tutti: il suo personaggio, che è uno dei più importanti, è veramente mal congegnato e inverosimile). alcune sequenze sono visivamente belle, ma sono semplici "lezioni" apprese dal maestro hitch.film sopravvalutato.
Forse non è un'opera da 10 in pagella, ma vedere i voti e gli assurdi giudizi riportati non mi inducono ad altro che a cercare di alzare la media.
Non mi dilungo sull'analisi di una direzione di gran classe, tipica di un maestro come De Palma, di una sceneggiatura superba, di attori di alto livello e di una ottima colonna sonora.
Vorrei solo sottolineare, a certa critica superficiale, la differenza tra "copia" e "omaggio": le citazioni hitchcockiane sono palesi, cercate, volute e ovviamente mai negate dallo stesso De Palma, il quale si può a tutti gli effetti ritenere l'Hitchcock dei giorni nostri, e che con questa opera ha voluto rendere omaggio a quello che ha sempre ritenuto il suo maestro.
Ma naturalmente, e mi sento anche stupido a ricordarlo, Brian De Palma nella sua filmografia ha ampiamente dimostrato di saper fare questo, ma anche tanto altro, e benissimo.
Trailer italiano (it) per Il fantasma di Canterville (2023), un film di Kim Burdon, Robert Chandler con Hugh Laurie, Imelda Staunton, Freddie Highmore.