Ho visto questo film per caso e devo dire che è molto piu' bello di quello che mi aspettassi.
Il film è davvero perfetto: musiche, costumi, fotografia, è un vero peccato che non sia stato reclamizzato.
Auteil è davvero un grande attore e in questo film ne contiua a dare riprova...
Adele, stanca di una vita segnata dalla sfortuna e dalle delusioni, sta per gettarsi da un ponte sulla Senna quando una voce dal buio la blocca “Vedo una ragazza che sta per commettere un errore”. E’ l’inizio di un incrocio di destini, fatalità e fortuna, nonché della riscoperta del valore della vita e dell’altro. Adele, sul punto di mettere fine alla propria esistenza, si vede invece proiettata in un universo nuovo, insperato, le porte giuste sembrano schiudersi davanti a lei senza fatica. Diventa infatti l’assistente di Gabor, affascinante lanciatore di coltelli che recluta bersagli tra donne che non si aspettano più nulla dalla vita, che non hanno più niente da perdere.
Una favola sottile e moderna, con tutti gli elementi propri del genere (magia, eroe ed eroina, amore travagliato ed happy end surreale) ma che non scade mai nel banale, conservando intensità dalla prima scena all’ultima. La favola che ogni ragazza desidererebbe per se stessa, in tanti momenti di fragilità in cui ci poniamo, metaforicamente, sulla sponda del nostro ponte. Una svolta improvvisa, nuove prospettive, e la sensazione dell’essere finalmente il complementare di qualcuno: non solo Adele si sarebbe arresa senza Gabor, anche egli senza lei perde tutte le proprie capacità di lanciatore, con un’altra assistente il numero fallisce clamorosamente. Tanto che a fine film la situazione iniziale si ribalta: l’artista vende i coltelli, abbandona la carriera, si ritrova a sua volta al di là del parapetto del ponte. La banconota spezzata non vale nulla, i dadi non vincono senza l’affiatamento dei due.
La fortuna si costruisce, ma bisogna mettere in gioco se stessi. Mentre i coltelli affilati disegnano la figura della ragazza dietro il lenzuolo, ogni lancio lascia col fiato sospeso: la paura si mischia al piacere, la tensione alla tentazione. Come nella vita, dove ogni svolta fa tremare, trasalire, ma è anche affascinante e inevitabile. E’ un gioco pericoloso, ma bisogna giocarlo per non ritrovarsi a fissare l’acqua sotto il ponte.
L’uso della pellicola in bianco e nero conferisce ancora più intensità alle scene, nonché riesce a penetrare in profondità nell’umanità dei protagonisti dell’universo dei circhi e dei lustrini, che siamo soliti abbinare a colori sgargianti e maschere di trucco. Una luce speciale avvolge poi i personaggi dall’inizio alla fine, conferendogli un’aura magica propria della dimensione favolistica.
molto poetico e ben fatto, splendido il bianco e nero. Una curiosità : la canzone che ricorre spesso è di marianne faithfull e si intitola "who will take my dreams away".