Film di Ingmar Bergman del 1978 e l'unico in cui recitò la sua conterranea (ed omonima)Ingrid Bergman (1915-1982), qui alla sua ultima interpretazione.
Film che ripropone il classico tema bergmaniano della disperazione celata dietro l'apparente perfezione delle famiglie borghesi. Qui lo scontro si viene a configurare come un lacerante conflitto fra una madre che si è sempre dedicata egoisticamente soltanto alla propria carriera di grande pianista(Ingrid Bergman) ed una figlia trasandata ed infelice incapace di perdonarla(Liv Ullman), conflitto che appare ormai privo di qualsiasi speranza di redenzione, ma che lascia infine un barlume, seppur alquanto flebile, di riappacificazione. Eppure il dubbio resta: alla fine c'è davvero un tentativo di ripensamento, oppure anch'esso è tragica finzione?
Film asciutto, freddo, spietato, che riassume puntigliosamente ed ossessivamente le tematiche care al grande regista svedese, sapendo pungere drammaticamente nel profondo dell'anima, lasciando un senso di angosciante disagio interiore. Eccessivamente affidato al dialogo e complessivamente troppo cerebrale, privo di un vero intreccio, questo film è inferiore ad altri di Bergman in quanto appare troppo accademico, manieristico, incompiuto. E' però anche una sorta di penetrante seduta psicanalitica che riesce a raggiungere un suo effetto terapeutico. Ben diretto e splendidamente recitato dalle due attrici protagoniste, si avvale della grande bellezza e dell'invidiabile talento di Ingrid Bergman (all'epoca già molto malata, ma ancora sublime!). Splendide musiche di Chopin. Due premi al Festival del cinema di Venezia, fra cui uno per Ingrid.
Nel film compare anche Lin Ullman, figlia della brava Liv e dello stesso Bergman.
Un film sul rapporto madre-figlia e sul complesso di Elettra.Nonostante la bravura delle due interpreti (con lode speciale per Liv Ullmann), intorno allo straziante nucleo centrale il contesto è approssimativo e lacunoso. C'è più astuzia drammatica che vera ispirazione. Una curiosità: è il solo film in cui Ingrid lavorò con Ingmar.