Questo film non è affatto malvagio.Io l'ho visto più perchè sulla copertina c'era scritto "Adrien Brody" che per altro. Nonostante questo l'ho trovato molto realistico e crudo, ma in senso buono. Gli attori sono bravi, anche se Adrien li supera tutti, e anche il finale, seppure un po' scontato, è carino. Ovviamente il pezzo in cui il personaggio interpretato da Adrien muore è atroce, almeno, a me a proprio dato un senso di angoscia. E questa è un'ennesima prova dell'eccezionale bravura di Adrien Brody...o no?
Ho letto di tutto su questo film, giudizi sublimi ed altri critici a priori; francamente non so cosa ci si aspetti da una rappresentazione cinematografica di una pseudo guerra, si vorrebbe forse che un dramma passato così inosservato, pur svolgendosi a due passi da casa nostra, venga risolto da asettiche e acritiche immagini spettacolari? Ho appreso dai diretti protagonisti/vittime delle atrocità e della scomparsa della dignità umana durante i conflitti in crozia e in bosnia, e francamente in questo film non ho visto, come qualcuno ha cercato di dire, una becera e incondizionata condanna del mostro serbo/nazista. la storia non si può dissimulare, tutto questo è realmente successo ma purtroppo non ha fatto parte della programmazione televisiva per critici da salotto. Nessuna donna rambo quindi, semmai un'abile e drammatica testimonianza di una donna che attraverso il suo coraggio ed il suo amore vola su un orredo campo di battaglia incurante di conoscere da che parte sia la ragione.Alla fine del film non mi sento indignato e pronto ad uccidere il primo serbo che incontro, perchè mille altri film più di parte non basterebbero a far conoscere ancora tutta la verità su 4 lunghi anni durante i quali, in un piccolo fazzoletto di terra, si è spento il lume della ragione.Un film profondo e toccante anche se avrei scelto protagonisti meno importanti di reporter/mercenari che passano dalla cadillac alla tenuta da "combattimento".