Non fatevi ingannare dalle recensioni assurdamente positive a questo non-film. D'accordo la critica alla borghesia... che ci può stare e non mi sembra neanche poi così tanto originale come idea, ma, ragazzi, diciamoci la verità, sto cosiddetto cinema d'autore (vedi Lars Von Trier) a me non convince affatto. Io non credo che serva una ripresa con telecameta schizofrenica per fare un buon film d'autore. La storia è talmente strana e fuori dalla realtà che lascia spiazzati. Mi riferisco alla reazione dei presenti alla festa che rimangono indifferenti alle dichiarazioni di christian come se nulla fosse successo e addirittura si lasciano andare a trenini stile carnevale di Viareggio. Ma che roba è? Potete chiamarlo cinema d'autore ma a me sembra un'imbarazzante porcheria. Da sottolineare la superba produzione e qualità audio video.. con il mio telefonino veniva meglio. Molti lo definiscono agghiacciante, scioccante, ma dico.. vi basta così poco? A me ha solo fatto imbestialire la sopravvalutazione di un simile obbrobrio. NATURALMENTE STATENE ALLA LARGA!
questo film, riesce a scardinare le emozioni e a farle cuocere ben bene nel calderone dell'assurdo.
una crisi familiare che esce progressivamente allo scoperto...personaggi maniacali curati perfettemente nelle loro perversioni...e nelle loro debolezze..
geniale il personaggio della sorella maggiore.
meravigliosi i dialoghi.
grande dogma. per chi, come Vintemberg fortunatamente, riesce a non esserlo.
Visto che non c'è documentazione su questo film, inizio io. Si tratta di un film danese che risponde agli obiettvi del manifesto dogma95, il cui punto forse più eclatante è la totale assenza di colonna sonora. E direi che già solo per questo vale la pena di vederlo, perchè è davvero un'esperienza molto suggestiva. Il film in sè è scorrevole, la trama non riserva grossi colpi di scena, tranne quello su cui poggia la storia, i personaggi sono molto ben caratterizzati.
Festen, uno dei film-manifesto del gruppo di registi nordici chiamato Dogma, il cui capofila è Lars Von Trier (autore tra l'altro de "Le onde del destino" e di "Idioti"). Tutto si svolge in una casa-albergo in cui si riuniscono amici e parenti di un vecchio facoltoso per festeggiare il suo compleanno. Tale riunione è solo un pretesto per portare alla luce divisioni, incomprensioni, segreti e bugie devastanti. Tutti o quasi hanno qualcosa da nascondere o da rivelare, e la tensione regna sovrana, anche se nascosta da una velata allegria e da un sottile perbenismo. Un film scottante e cupo, pieno di suspence e girato volutamente con toni scuri, girato molto bene e interpretato alla perfezione da attori praticamente sconosciuti alle grandi platee, ma pieni di passione. Giustamente premiato dalla giuria di Cannes, da rivalutare perchè passato in sordina e da consigliare a chi ama le storie realistiche e umane. Dimenticavo : il regista è Thomas Vinterberg e il film è stato girato nel 1998.