E' stato un buon thriller, trama studiata bene con buone scene e un suspence che mi ha fatto tenere incollato al divano sino alla fine del film. Bello anche il finale, molto significativo e molto bravi anche gli attori
Questo film è il classico esempio di cinema d'intrattenimento, nessun'altra pretesa, puro e semplice intrattenimento, e ci è riuscito alla grande David Fincher che realizza il suo film meno pretenzioso con una trama che non fa una piega e con(pochi)attori molto bravi. Girato interamente all'interno di una casa, con una fotografia cupa. Insomma semplice ma riuscito. Geniale.
“Panic Room” segna un apparente cambio di rotta nella filmografia di Fincher, che con i suoi significanti titoli di testa ci indica immediatamente che ciò a cui stiamo per assistere è cinema: lo sguardo del regista passa attraverso le serrature delle porte per smaterializzarsi nei muri, tagliandoli come fossero burro, Jodie Foster ha la possibilità di dimostrare tutto il suo talento, nel ruolo di una donna fragile per la separazione appena avvenuta, ma fortissima nel proteggere la figlia; insomma, un film ben confezionato che non ha la pretesa di una lettura più profonda se non quella della necessità espressiva fine a sé stessa, in contrapposizione al bailamme di questa nuova società gravida di altri incubi, e di effetti spettacolari a tutti costi (e che costi). La suspense ricorda, nei momenti più intensi, Hitchcock, al quale il regista ha voluto rendere omaggio. Persino il finale, nella sua banalità, è benvenuto rispetto agli ormai immancabili colpi di scena e alla "giustizia infinita" di cui i thriller sono zeppi.