Senza usare mezzi termini il punto fondamentale è che questa trilogia non doveva essere una trilogia. Ho apprezzato tantissimo il lavoro fatto da Jackson con la prima saga e l'idea di rivisitare una storia come Lo Hobbit in "versione Signore degli Anelli", ma il risultato finale è una trilogia senza capo nè coda. Il primo film, pur senza eccellere, se l'era cavata benino, il secondo ha iniziato a zoppicare, ma qui, ragazzi, abbiamo il disastro. Il brodo che si allunga sempre più, il ritmo che non sale mai e tutto che scorre via senza trasmettere assolutamente nessuna emozione. Le epiche battaglie del fosso di Elm e di Minas Tirith sono ricordi lontani anni luce. In più gli effetti digitali e gli eserciti "fatti al computer" sono davvero brutti e Jackson dietro alla macchina da presa è irriconoscibile... Serve aggiungere altro?
Ho letto i commenti negativi. Secondo me è l'indice proprio dell'involuzione che i fan impongono nelle saghe. I fan troppo pignoli e tradizionalisti per me sono il male e non parlo solo de Lo Hobbit ma anche di tutto il resto che nemmeno compete il maestro Peter Jackson. Se la gente stesse ad ascoltare i fan a quest'ora tanti capolavori non esisterebbero e chi crea una storia non oserebbe e creerebbe quelle cose che solo col tempo vengono realmente riconosciute. Il fan service è troppo comodo e allo stesso tempo banale. Avete rotto con questa storia del "originale è meglio", non è così! Se tipo i ND stessero ad ascoltare gente come voi staremmo ancora a giocare a Crash Bandicoot anziché poter vantare titoli ed esperienze più mature ed adulte.
Un film deve funzionare in maniera diversa da un libro, questo lo si dice ormai da tempo immemore e Jackson lo sa benissimo! In più dobbiamo metterci l’anima in pace e capire che il film non può essere solo rivolto ai fan di Tolkien ma deve avere un più ampio respiro ed affascinare un target di persone molto vario (pur mantenendo doverosamente lo spirito dei libri)! Alla luce di quanto detto io credo non si possano criticare le scelte riguardo il “cosa inserire o meno” effettuate da Jackson! Tolkien ha più volte ricordato come avrebbe voluto cambiare Lo Hobbit per renderlo più attinente alla storia della Terra di Mezzo sviluppata con l’età e la maturazione narrativa, ma non ha mai avuto il cuore di farlo (dopotutto era la fiaba con cui erano cresciuti i suoi figli). Però Jackson (dopo aver fatto conoscere agli occhi del mondo la visione de Il Signore degli Anelli), potendo attingere ad altre fonti quali ad esempio le Appendici, ha avuto l’opportunità e a mio giudizio il dovere di rendere Lo Hobbit un’opera più matura, approfondita e vicina alla prima trilogia. E ci è riuscito benissimo. Come potevamo apprezzare una favola in cui gli orchetti sono goffi e buffi e in cui Bilbo si mette e toglie l’anello senza nessuna influenza dovo aver visto il Signore segli Anelli? Ma come l’anello così potente da logorare l’anima del povero Frodo e di chi gli sta accanto ora è quì un gingillino utile e fine a se stesso?? Su questo dovrebbero ragionare tutti i detrattore dell’opera filmica di Jackoson
Terzo "momento" cinematografico di quella che molti disprezzano per essere diventata una "trilogia" ma che ora più che mai dimostra come un film solo non fosse sufficiente a raccontare la storia che Peter Jackson aveva concepito, davvero "in stato di grazia" nel concepire il piu' incredibile degli epiloghi, nel liberare un lungo respiro epico. Cinepico originale e "assoluto", il suo, da perdonargli l'incomprensibile "perdita" (alla scena) del funerale. Ma per il resto scorre senza infamia e con tante lodi.