Finalmente Woody e' tornato.Dopo alcuni fiacchi e svogliati lavori torna il grande newyorkese con un delizioso, leggero,elegantissimo prodotto. Ben recitato, straordinariamente ambientato con scene caldissime e panorami pastello che richiamano i vecchi technicolor anni 60 il film tratta con leggerezza quasi impalpabile temi universali quali la fede, l'amore. Una piacevolissima scoperta, Woody e' tornato grande. Consiglio per chi soffre di narcolessia: non andare al cuinema e consiglio per quelli ch e pubblicano recensioni senza senso tipo ho dormito tutto il film.Ma su cestinate sta roba che senso ha????
Si tratta di una storia tutt'altro che insipida, anzi. Nella sua vecchiaia il grande regista riesce a trattare argomenti molto significativi con leggerezza e ironia. Il tocco del maestro è sempre presente e la storia ci offre spunti di riflessione su temi fondamentali della vita.
Magic in the Moonlight è anacronistico in tutto: nessuno che abbia meno di 50'anni ha mai sentito una delle musiche che fanno parte della colonna sonora, nessuno ha mai visto uno degli oggetti che scrupolosamente ricostriuscono l'atmosfera del film. Anche i sentimenti narrati sono anacronostici, come la sofisticata ricerca lessicale (ho goduto il film in edizione originale) che impiega termini che si leggono soltanto nelle opere di Oscar Wilde e Jane Austen: un'ora e mezzo di incantesimo, in un'epoca che fu, di accenni non detti, di ragionamenti sui temi ultimi che oggi appaiono insulsi e senza scopo. Nulla di pratico, proprio come dovrebbe essere un'opera d'arte.
Una commedia retrò che si gusta specie nella prima parte, grazie anche ad un esemplare Colin Firth. Si ammoscia via via, anche perché le relazioni trai personaggi rimangono troppo affettate e non creano empatia. Bella l'ambientazione. Un film da 6 e mezzo per un Woody Allen brillante, ma senza i guizzi di anni ormai passati da tempo.
Un vero "fimetto" niente di speciale. Però belle scene, bell'ambientazione, bei posti, begli attori. Per chi non è un patito di effetti speciali e di occhialini può andare, del resto da Woody Allen è questo che ci si aspetta. Il film scorre alla solita andatura di dialoghi e sentimenti, io comunque gli do la sufficenza, sulla stima.