Per me la cosa più difficile da capire è come un film siffatto possa riscuotere tanti giudizi entusiastici o cmq molto positivi. A distanza di qualche settimana ho dimenticato tutto, ma proprio tutto. Mi rendo conto che, vista la mia età, qualcuno dirà che è colpa dello Altzeimer, cosa che non mi sento di escludere in modo categorico.
I fratelli Dardenne tornano con il loro ultimo capolavoro a parlare di infanzia,disagio famigliare,solitudine,abbandono e crescita.
Cyril ha dodici anni, vive in un centro per l'infanzia a causa di un padre immaturo intenzionato a non occuparsi di lui. Dopo l'ennesimo rifiuto trova in Samantha,una giovane parrucchiera l'affetto e la comprensione che non ha mai ricevuto. Ma è difficile scrollarsi di dosso tanto dolore e risentimento. E' scontroso e irrequito. Fa continuamente a botte, si allea con un bullo del quartiere che lo porta sulla cattiva strada e ferisce Samantha. Imparando dai propri errori Cyril troverà il coraggio di riscattarsi.
Il film duro,onesto e realistico che spinge lo spettatore a porsi delle domande.
Cosa spinge un genitore a rinunciare al proprio figlio? Ci si può risollevare da una situazione del genere? Dopo tanto dolore ci si può permettere di sognare ancora? Tutte domande che progressivamente vengono sviscerate.
Nel film il protagonista assoluto è Cyril,motivo per il quale gli altri personaggi passano un po' in secondo piano. Ci si chiede perchè tanta ostinazione da parte di Samantha di prendere sotto la propria ala protettiva un ragazzino difficile. Dopo tutto ha un buon lavoro,un compagno...O è solo una facciata dalla quale si evince un'insoddisfazione di fondo e il desiderio di affetto?! Forse si. E questo lo di denota quando il compagno la mette di fronte ad una scelta “O lui o me”. La risposta è facilmente deducibile.
Molte scene sono volutamente tagliate di netto,lasciate in sospeso.Viene mostrata l'essenzialità delle situazioni tralasciando sentimentalismi prolissi in quanto ai fini del film non è importante,ad esempio, come è morta la mamma di Cyril. Sta il fatto che è morta, motivo per il quale il ragazzino si attacca così caparbiamente alla figura paterna. Qui lo stile dei registi è inconfondibile.
Nel film c'è tutto,nonostante i suoi 80 min di durata e vuole dare un messaggio importante: accettare i propri sbagli,subirne le conseguenze e ricominciare daccapo. La scena finale è bellissima...Cyril e Samantha in sella alla loro bicicletta decisi ad affrontare la vita insieme con ottimismo.
Voto:9
Un film tanto bello quanto triste, la storia di un ragazzino abbandonato dal padre, costretto ad affrontare la vita imparando dai propri errori, con l'aiuto di una donna che ha altrettanto bisogno di affetto, e forse anche di sentirsi mamma, che con fatica cercherà di ricondurlo alla retta via. Altro buon lavoro per i fratelli Dardenne, il film fa molto pensare e affezionare al ragazzino; ammetto che ho temuto il peggio nella scena finale. 7.5
ho iniziato a vedere questo film un pò sfiduciata...ora vi dico che è di una profondità incredibile, bellissimo, nella sua semplicità...con attori sconosciuti..emerge il vero valore di questa pellicola..per questo gli do il massimo dei voti...
Vuoto,non lascia niente,arriva la fine ma pensi che non possa finire così ... invece i titoli di coda ti ricordano che il film è finito... mah,non lo consiglierei a nessuno ! se siete stanchi, sarà ottimo per conciliare il vostro sonno !