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La fisica dell'acqua

Opinioni presenti: 6
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Memorie sommerse di un bambino memorabile

(10/10) Voto 10di 10

Buon film dalle atmosfere lacustri. Il regista dosa bene i flashback e le allucinazioni del bambino per lasciare lo spettatore incerto fino all'ultimo sulla piega che prenderà la storia. Un thriller vero e riuscito.



Baba, 25 anni, Roma.




Un thriller tutto italiano e chi se lo aspettava

(10/10) Voto 10di 10

Notevole film a metà fra il thriller e il dramma psicologico. Narra la storia di un ragazzino in cerca della verità sulla morte del padre. Amendola è ottimo nella parte del cattivo. Quello che mi è piaciuto più di tutti, anche se mi ha un po’ confuso, è il finale che ti lascia con il dubbio su ciò che è realmente accaduto.



Lalla, 36 anni, Roma.




ce ne fossero!

(10/10) Voto 10di 10

un film fuori dagli schemi classici ai quali siamo "troppo" abituati. Una regia degna di Hitchcock e paragonabile a Kubrick. La Cortellesi in un nuovo ruolo drammatico sorprendentemente adatta, il re dei Cesaroni magistralmente collocato. Un bambino meravigliosamente diretto. Eccellente la fotografia e le luci. La storia può' essere soggettiva, ma ben raccontata ;con frequenti balzi temporali avanti ed indietro. Io dico viva il cinema italiano e che di film così ce ne fossero!



Alessio, 35 anni, Umbertide (PG).




Un grande thriller italiano

(10/10) Voto 10di 10

Incredibile questo film che ha come protagonisti due attori comici in parti drammatiche (grande Paola Cortellesi), un film di atmosfere che usa l'acqua come fosse un personaggio del film. Un bambino protagonista strepitoso che a sette anni sembra un attore navigato! Vado a leggere qualcosa di più del film, e scopro che nemmeno lo volevano distribuire!!! In effetti è un film fatto bene, che regge il confronto con i thriller psicologici americani, c'è da stupirsi che esistano film così. Per una volta apprezzo davvero il cinema italiano.



Alda, 35 anni, Napoli.




Un bambino grande grande

(8/10) Voto 8di 10

Un film fuori dagli schemi recuperato dopo le vicende di fallimento e che arriva nelle sale grazie a chi ama il cinema, a chi lo distribuisce e a chi crede alle emozioni che affiorano durante la visione. Il film è prevalentemente imperniato su Alessandro,bimbo molto precoce e intelligente ma frenato interiormente da vicende che sono e sono state più grandi di lui, al quale Farina conferisce direi un ruolo da adulto. Il bambino solo in apparenza sembra vivere in un mondo tutto suo ed il suo carattere,nello sviluppo del film,si rivelerà però molto meno ingenuo e più scaltro degli altri protagonisti adulti. Questi ultimi inoltre,sembrano comportarsi quantomeno come se fosse un bimbo abbastanza normale,solo la mamma conosce la sua paura per l’acqua, manifestatasi non immediatamente alla sua nascita. In particolare mi sembra di dire che nel bambino i dialoghi, le espressioni, persino i vocaboli usati sono più tipici di persone già più in là dell’età di Alessandro. Il film, però ,ne trae un beneficio da questo e non risente della forzatura (a che età cominciano i nostri ricordi? Siano essi fotografici o altro?), quale anche potrebbe essere quella del finale dove vediamo un papà pensieroso e in lite con il fratello ed una mamma, tutti incuranti e lontani dal un bimbo che gioca a pochi metri dal pericolo. L’acqua assume l’aspetto simbolico, direi come fonte di vita e di crescita, solo alla fine, nell’aspetto liberatorio di un ragazzo che ha finalmente concretizzato tutte le sue allucinazioni, perché durante il film le scene con la presenza dell’elemento sono prevalentemente fonte di ben altri guai. Farina,nel suo commento al film, ha richiamato la figura dell’Amleto, della regina e di suo zio, accosterei anche la figura virgiliana del papà di Alessandro che lo conduce verso una verità mai dimenticata e solo assopita. Giulia(Cortellesi) e Claudio(Amendola) non sono personaggi comunque marginali e interpretano molto bene i ruoli drammatici a loro dati: da vedere, perché nel film, in un tempo dove i bambini crescono con aspetti molto stereotipati, vediamo altre sfaccettature psicologiche legate certo a vicende particolarmente gravi.



Sergio, 53 anni, Roma (RM).





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