Film indubbiamente affascinante, dal gusto fortemente 'retrò', girato con tecniche e modalità che catapultano lo spettatore in un periodo lontano almeno mezzo secolo. Forse la maniacale attenzione dedicata alla riuscita estetica del film ha indotto Soderbergh a dedicarsi meno alla resa emozionale, tanto che, per lunghi tratti, la pellicola risulta piatta e noiosa. La sceneggiatura ha qualche buco di troppo, tale da rendere alquanto arduo seguire compiutamente lo sviluppo della trama. Le interpretazioni risultano manieristiche (a parte lo scaltro Maguire) e non incidono positivamente la sensibilità dello spettatore. Inoltre, a mio parere anche il doppiaggio, a volte quasi caricaturale, non riesce ad elevare oltremodo la pellicola. Insomma, vanno bene i vari omaggi al cinema che fu e la riscoperta di pellicole che hanno fatto la storia del cinema e che ancora oggi godono di gran fascino tra le vecchie e nuove generazioni, ma era lecito attendersi qualcosa di diverso e, soprattutto, qualcosa di più.
Un film molto accurato. Lo svolgimento della trama é lento e comprensibile. I personaggi sono abilmente recitati da Cate Blanchett in grande forma e George Clooney, che si rivela a tratti un poco sornione e ammiccante.
L'atmosfera ricreata ci riporta come un sogno in bianco e nero nella Berlino distrutta del dopoguerra, quando i Russi la dominavano.
L'avvicinamento a Casablanca risulta inevitabile, specialmente nel finale dell'addio all'aeroporto. Non c'è coinvolgimento sentimentale, almeno da parte della protagonista che rivela il suo ultimo segreto quando é sicura della salvezza.
Buon ritmo narrativo e pathos quasi inavvertibile, nonostante la tragedia in sottofondo.
L'amore non emerge, ma il distacco del racconto sembra indispensabile alla tensione del thriller.
Un film che sembra la versione moderna del Terzo Uomo.
Un film piacevole e dalla trama pacata. Scenografia e atmosfera caldamente avvolgenti. Un raro salto nel passato anche se con elementi moderni nei personaggi.Unica nota stonata Tobey Maguire: alieno!