L'era glaciale 2. Ancora una volta, il road-movie d'animazione digitale sulle simpatiche disavventure dei nostri 3 eroi, Manny, Diego e Sid, sembra aver fatto centro. Per gag, trovate ed altre invenzioni visive, non è, sicuramente, inferiore al primo. Giovano alla pellicola: la verve simpatica del bradipo ciarliero, i due irrefrenabili e dispettosi opossum, le battute pungenti della compassata tigre e soprattutto le sfortunate imprese di Scrat(il vero motore trainante di tutta l'opera), lo iellato scoiattolo, sempre alla ricerca della sua agognata ghianda.
Sì, il miracolo di shrek 2 si è ripetuto, in questa favola magistralmente diretta ma soprattutto scritta (non a caso, le mie fonti parlano di un intervento diretto di Matt Groening, il genio creator dei Simpson e di Futurama), cesellata a puntino, battuta dopo battuta, scena dopo scena. Macchiette per bambini solo in apparenza. Tipi umani nascosti in maschere di animali che ammiccano al mondo degli adulti, convinti di vedere spettacoli per bambini, correndo il rischio di imparare qualcosa di sottinteso, ma liberamente espresso. Gli avvoltoi, ad esempio, sul ramo, che commentano la migrazione, e si dividono sulle carogne degli incidenti, non son forse una rappresentazione velata non troppo dei giornalisti massmediatici, vili divoratori di digrazie altrui? Ma questo è poco.
Dopo il memorabile primo episodio, prende vita sul grande schermo la seconda puntata di questa saga destinata a sbancare i botteghini di mezzo mondo. Le aspettative sono tante e non vengono tradite. Dopo i primi dieci minuti che fanno temere un inizio eccessivamente sconfinante nel cartone per bambini (la saga della Valle incantata di Dreamworksiana memoria per citarne uno), i nostri eroi (questa volta con Menny su tutti) vengono immediatamente dati in pasto alla platea con le loro gags sagaci dal ritmo incalzante e scanzonato. A loro si aggiungono tre personaggi sconclusionati e a tratti, irriverenti: il duo Crash e Eddie e la mammuth in crisi d’identità, Ellie. Inutile dire che la miscela che ne esce è a dir poco esplosiva: i due opossum fanno a gara per frastornare con la loro verve i compagni di viaggio e la platea sommergendo gli uni e gli altri con i loro dialoghi assurdi e monologhi paradossali. E vincono ricordando in alcuni momenti per stranezze e battute, il miglior Timon visto nel Re Leone di Disney. Inutile sottolineare come la forma del trio (tutta al maschile) funzioni alla grande: come in “Shrek”, il burbero ma tenero orco è accompagnato dal logorroico Ciuchino e dal Gatto con gli stivali, così nell’Era Glaciale Menny, Sid e Diego formano una squadra irresistibile che si integra e si compensa. A questi sconclusionati terzetti si aggiungono rispettivamente Fiona ed Ellie che vanno a completare e a riequilibrare le dinamiche di terzetti un po’ in crisi di affetti e di certezze del quotidiano. La storia è godibile e veloce, alcuni canovacci della trama vengono giustamente mantenuti e rielaborati uno su tutti la transumanza verso l’arca della salvezza che ricalca l’esodo del primo film con i suoi personaggi strampalati e le famiglie di ogni specie che in questa nuova era sono in fase di trasformazione (è infatti finita l’era dei dinosauri, comincia quella di animali ibridi). Non mancano i “cattivi”, in questo caso, oltre agli avvoltoi stereotipo del lugubre, ecco due specie di squali – coccodrillo molto più credibili e spaventosi dei vari pescecani visti in Nemo e Shark Tales. I nostri eroi, come veri moschettieri, useranno come sempre le armi dell’amicizia e dell’unione per vincere i pericoli e le insidie che verranno posti sul loro cammino. Impossibile non citare Scrat: gli autori questa volta si sono superati nell’immaginare situazioni al limite dell’impossibile per il suo maniacale inseguimento dell’imprendibile ghianda. Addirittura lo spettatore è portato a credere che alla fine Scrat abbia veramente raggiunto il suo Vahalla se non fosse che i perfidi autori, lo risvegliano traumaticamente dal sogno. E se no, senza Scrat, che Ice Age 3 sarebbe? Nota conclusiva tutta per la realizzazione e gli effetti visivi: sono a dir poco eccezionali, se poi si ha la fortuna di assistere alla proiezione in una sala con schermo e impianto all’avanguardia, allora l’effetto è a dir poco entusiasmante.
Di poco ma gli preferisco il primo! Cio' non toglie che anche qua ci sono milioni di battute mitiche! X non parlare di scrat quando canta I Believe I Could Fly!!
Forse insieme a Shrek il film cartone piu' riuscito!!!
Divertentissimo
ha superato ancheil primo...
va bè se vogliamo essere sinceri forse la storia del 1°film era + carina ma il sequel è di una comicità incredibile...forse perchè in qst si è dato gran spazio alla storia dello scoiattolo e la ghianda.troppo troppo divertente.Assieme a "Shrek" e "Alla ricerca di Nemo" uno dei miei film d'animazione preferiti.